E’ stato da poco presentato Volcanic Wines, il nuovo marchio dei vini nati da terreni magmatici, che prende il posto del format Vulcania, ideato dal Consorzio del Soave cinque anni fa. Ne fanno parte undici consorzi che racchiudono cento cantine sparse per l’Italia, con il vulcano a fare da filo conduttore del sodalizio. Durante un evento itinerante durato tre nel territorio del grande complesso vulcanico dei Vulsini, tra Montefiascone, Pitigliano e Orvieto, è stata lanciata questa nuova veste del sodalizio, che ha visto protagonisti i consorzi di Soave, Lessini Durello, Gambellara, Colli Euganei, Pitigliano, Tuscia, Orvieto, Frascati, Campi Flegrei, Ischia ed Etna, con degustazioni di oltre 150 tipi di vini. La caratteristica delle uve che crescono sui terreni vulcanici è rappresentata dalla produzione di sostanze aromatiche con qualità organolettiche molto diverse da quelle sviluppate su suoli calcarei o di natura alluvionale, dal Nerello Mascalese al Ciliegiolo, dalla Garganega al Grechetto passando per la Falanghina, sono tutti vitigni che in questi luoghi speciali acquistano un aroma speciale.
Lucilla Meneghelli