L’11% degli italiani consumerà fuori dalle mura domestiche il tradizionale pranzo di Natale. È quanto emerge dall’indagine condotta come di consueto prima delle festività dall’Ufficio Studi di Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, in collaborazione con Format Research su un campione statisticamente rappresentativo.
Anche al ristorante, dunque, i consumi di Natale parrebbero non decollare, visto che i 5,6 milioni di connazionali che trascorreranno il 25 dicembre in locali pubblici con amici e parenti sono in diminuzione di circa 512mila unità rispetto ai dati rilevati nel 2015.
“Pur registrando un modesto calo rispetto allo scorso anno, le previsioni per le festività natalizie nel fuoricasa sono sostanzialmente in linea con il trend di tutto il 2016 – rassicura, però, Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe –. Il giorno di Natale sarà in attività quasi il 60% dei ristoranti: un dato in leggero aumento rispetto al Natale 2015 e che conferma la volontà di far ripartire il settore. Quello che sta per concludersi, infatti, è stato un anno critico e altalenante, soprattutto a causa degli episodi di terrorismo verificatisi in diverse zone d’Europa e mi auguro che le festività natalizie agiscano da stimolo per far ripartire i consumi e dare nuovo slancio al settore nel 2017”.
Entrando nello specifico, l’87,7% degli intervistati (in aumento rispetto all’84,5% del 2015) trascorrerà il Natale in casa con amici e/o parenti; il 9,2% si recherà in un locale pubblico in Italia (lo scorso anno era il 10%) e un fortunato 1,8% consumerà il pranzo di Natale in un ristorante all’estero.
Di contro, è in modesto incremento la spesa media prevista per il pranzo: 51 euro a testa rispetto ai 50 del 2015; mentre, per quanto riguarda le fasce di prezzo, nel 25% dei ristoranti basteranno meno di 40 euro, nel 57,5% si spenderanno tra i 40 e i 60 euro e nel restante 17,5% dei pubblici esercizi si salirà oltre i 60 euro.
Dall’indagine di Fipe emerge, inoltre, che il 50% dei ristoratori pensa di proporre un menu “tutto compreso” bevande escluse, il 27,8% un menu “tutto compreso” bevande incluse, e il restante 22,2% non prevede, invece, un menu fisso.
Nel caso, poi, del cenone di Capodanno, solo il 14,7% della popolazione (pari a 7,5 milioni di italiani, per la maggioranza giovani, residenti al Nord e non coniugati) aspetterà il nuovo anno in un ristorante o in un altro locale pubblico: il 12,1% in Italia e il 2,6% all’estero. Resterà invece a casa l’85% degli interpellati (erano l’83,4% nella scorsa indagine), per la maggioranza over 55 e residenti nelle grandi aree metropolitane del Centro e del Nord-Est.
In tutto ciò spicca l’ottimismo dei ristoratori: per San Silvestro, infatti, otto su dieci sono convinti di poter fare il gran pienone.
Mariangela Molinari