Prima del locale stesso, aperto nel 2001 nel cuore di Torino, a due passi da Palazzo Reale, è nato il suo nome, Le Vitel Etonné: un divertente gioco di parole che richiama uno dei piatti cardine della cucina piemontese (e del ristorante stesso), suggerendo al contempo il mood di un luogo accogliente e informale, in cui l’avventore si sente subito a proprio agio. Come ci racconta Luisa Pandolfi, una dei cinque soci del “Vitello” (così il locale è chiamato dai clienti più affezionati), nonché maître, “l’offerta ha assunto sempre più una connotazione locale e, soprattutto, dalla pasta fresca al pane fino ai dolci, gelato compreso, ogni proposta è prodotta da noi quotidianamente”.
Protagonisti indiscussi sono i piatti della tradizione piemontese, a tratti riproposta con fedeltà, a tratti reinterpretata con brio e leggerezza, e declinata in un menu variato tendenzialmente ogni settimana ma, di fatto, quasi ogni giorno, perché, sottolinea Luisa, “Non teniamo scorte. Attingiamo, quindi, a ciò che di meglio troviamo dai contadini di Porta Palazzo e dai nostri fornitori di carne di Fassone, di formaggi di alpeggio della Valle di Susa e di antiche farine locali, con cui i rapporti sono consolidati da anni”.