Sulle navi si poteva fare carriera, se ne avevano le doti, e da commis crescere di grado fino a diventare maître, nel ruolo delicato di che doveva essere in grado di gestire una clientela molto danarosa ed esigente.
Così è stato per Alessandro Bonfanti, un orgoglio per la sua famiglia, di più, il faro che ha ispirato la scelta di tutti. Sì proprio così, la storia di ristorazione della famiglia Cavazzi affonda le sue radici nella gloriosa carriera dello zio Alessandro. Il primo a seguirne le orme è stato il nipote Giancarlo che, dopo la scuola alberghiera e un’esperienza a terra, si è imbarcato lui pure, rivestendo ruoli crescenti tra sala e bar finché non è maturata la decisione di crearsi una sua strada sulla terraferma.
Nasce così la memorabile esperienza della Sala da pranzo Il Gotico a Torino, un ristorante di soli sei tavoli, con cui Giancarlo ha portato la piacentinità fuori da Piacenza (ogni settimana, rientrando a casa, faceva la spesa di salumi, formaggi e vini da portare a Torino).
In pieno periodo di terrorismo, quel piccolo locale appartato e discreto ha accolto con grandi soddisfazioni, la crème di Torino (da Cesare Romiti, a Battista Farina fondatore della Pininfarina, all’ing.Bertone della carrozzeria Bertone, a cui si devono le più belle auto italiane…).
Poi il ritorno alla terra natia e l’apertura della Taverna del Falconiere a Castell’Arquato e insieme, poco dopo, l’Antico Caffè di Piacenza dove ha introdotto qualcosa della cucina piemontese e insieme qualche guizzo creativo (proposti i primi dolci monoporzione), accanto all’immancabile tradizione piacentina, grazie all’onnipresente apporto della moglie Silvana (specializzata in pasta ripiena e dolci tradizionali).