Nielsen Global Consumer Confidence Index’ è un’indagine che rileva online la fiducia dei consumatori, le loro principali preoccupazioni e la conseguente propensione alla spesa. L’indagine globale Nielsen sulla fiducia dei consumatori è stata condotta tra il 10 e il 28 novembre 2010 intervistando oltre 29.000 consumatori in 52 Paesi in Europa, America Latina, Medio Oriente, Africa, Nord America e Asia-Pacifico.
A livello globale ed europeo (anche in Italia si conferma questa tendenza), oltre alle preoccupazioni relative alle problematiche economiche nazionali e globali si inserisce anche la preoccupazione per gli aumenti quotidiani dei prezzi di utility, benzina e trasporti.
In Italia, nonostante la crescente attività promozionale degli ultimi anni e l’aumento di quota delle marche private che offrono convenienza, il largo consumo è il settore su cui i cittadini continuano a concentrare la propria attenzione. I consumatori continueranno a lavorare su quest’area anche in futuro. Forte pressione nel breve termine anche sulle spese dei cellulari di cui gli italiani sono tra i maggiori utilizzatori, prova ne è che diminuisce il loro interesse sulla riduzione delle spese per questa voce in futuro.
“In tutto il mondo e, soprattutto, in occidente, i consumatori si stanno preparando ad un altro anno di crescita molto lenta. I dati relativi alla creazione di nuovi posti di lavoro e alla disoccupazione hanno deluso le aspettative e, nonostante molti Paesi siano ufficialmente usciti dalla recessione, molti consumatori seguono ancora uno stile di vita cauto che riduce sia la spesa che la domanda interna e non prevedono che la situazione si modifichi nel breve termine” afferma Venkatesh Bala, Chief Economist - Cambridge Group, parte di The Nielsen Company.
Nonostante molti Paesi siano ufficialmente usciti dalla recessione, numerosi consumatori prevedono che la situazione non si modifichi nel breve termine: il 54% degli Americani, il 56% degli Europei e 47% dei consumatori in Asia-Pacifico ipotizza che la recessione perduri per un altro anno.
In Europa occidentale, tra i Paesi più pessimisti troviamo i cosiddetti Paesi “PIIGS” (Portogallo 74%, Irlanda 79%, Italia 49%, Grecia 83% e Spagna 66%).