È stato attivato, pochi giorni fa, in sede di Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, il rinnovo della Politica agricola Comune.
Tanti e importanti i focus su cui quali prestare attenzione, a partire dalle imprese, attraverso l’impegno a innalzare la soglia di flessibilità di applicazione delle misure, a semplificare i passaggi burocratici per gli operatori e a ridefinizione gli strumenti di gestione delle crisi di mercato. A livello di numeri, la politica distributiva vedrà l’Italia beneficiare di 44 milioni di euro in più, con particolare attenzione alle aree geografiche ed economiche più critiche e ai giovani, con la figura degli “agricoltori attivi”, che potranno ricevere un importo totale fino al 15% della dotazione nazionale per i pagamenti diretti.
Altro focus, il “greening”, con maggiori aiuti ai processi di coltivazione, trasformazione e produzione: avranno diritto di alleggerimento dei pagamenti tutte le imprese che rispettino pratiche agro ambientali di sviluppo rurale, compresi chi già possiede la certificazione ambientale e lavora secondo normativa biologica. Saranno esonerate le aziende che coltivano riso per il 75% della superficie e quelle con un terreno coltivato inferiore ai 10 ettari, nonché le imprese che trattano colture arboree. Rispetto alla voce vino, saranno applicate nuove misure di ricerca e di sviluppo, con la proroga dei diritti d'impianto dei vigneti fino al 2030.
Terzo focus, il consumatore: ritornerà infatti l'obbligo di indicare il paese di origine in etichetta per i prodotti ortofrutticoli venduti freschi.
La nuova PAC dovrebbe entrare, salvo mutamenti, in vigore nel 2015.