Il Consorzio Tutela Vini Oltrepo Pavese, dopo aver lanciato il Cruasé, Metodo Classico Docg rosé a base Pinot nero, come elemento di identità e innovazione di un territorio che vanta una lunga storia e tradizione nel panorama vitivinicolo italiano, ha compiuto un ulteriore passo in avanti con la decisione di dotarsi di un nuovo direttore dopo che Alberto Panont è andato a dirigere il Centro di ricerca, formazione e servizi della vite e del vino di Riccagioia, sempre in Oltrepo.
Il nuovo direttore è una persona dal curriculum professionale ineccepibile, interamente dedicato al mondo del vino: Matteo Marenghi, piacentino, laureato in Scienze Agrarie con tesi in viticoltura e Master in Enologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, è iscritto all’albo dei dottori agronomi e a quello dei giornalisti. È infatti stato, per 11 anni, direttore di “Vignevini” edito da “Il sole 24 Ore–Edagricole”, successivamente ha collaborato alle più conosciute riviste specializzate, privilegiando il ruolo di editorialista. Grande esperto di marketing del vino è stato consulente di amministrazioni provinciali, aziende private, cantine sociali, consorzi, vivaisti. Infine è autore di diversi libri fra cui il “Manuale di viticoltura e la versione italiana di due testi francesi “Le marketing du Vin” e “Terroirs viticoles”.
A Matteo Marenghi è affidato il compito di gestire una nuova fase dell’attività consortile, essendo cambiati i compiti relativi ai controlli, che dovrà sviluppare una forte comunicazione di prodotto e territorio.
“Abbiamo optato per un profilo caratterizzato sul fronte della comunicazione – spiega Paolo Massone, residente del Consorzio – pur senza rinunciare a specifiche competenze tecniche nel settore vitienologico. Il nostro scopo è rafforzare decisamente l’immagine dei vini oltrepadani, fra questi in particolare il Cruasé, Metodo Classico Docg rosé a base Pinot nero, per meglio supportare gli ingenti investimenti delle aziende associate. Rimangono invece a nostro carico le azioni di tutela e sorveglianza, che implementeremo. Il nuovo direttore ha titoli ed esperienze che riteniamo idonei alle nostre esigenze, inoltre, grazie alla lunga militanza nel giornalismo, è un interlocutore capace di incidere nel sempre più complesso ed intricato mondo del vino. Non sarà solo, ma affiancato da una squadra che ha già reso il Consorzio più moderno e dinamico negli ultimi anni”.
“Sono grato della fiducia accordatami ed entusiasta dell’incarico – dice Matteo Marenghi – pur consapevole delle non poche difficoltà. Comunicare è cruciale ma difficile, i risultati si vedono a distanza di tempo. Lavorerò su diversi fronti affinché il Consorzio possa divenire il fulcro del dibattito sugli sviluppi del territorio e della vitivinicoltura in particolare; l’obiettivo non vuole essere la mera sopravvivenza di un nobilissimo compartoma il raggiungimento di traguardi ambiziosi. Grande attenzione andrà quindi posta al mercato, che va assecondato ma avendo ben in mente la propria identità: in un mondo del vino assolutamente globalizzato non c’è più spazio per la mediocrità”.