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'O Fiore Mio Hub a Faenza rinascerà più bello di prima dell’alluvione

08/05/2024

'O Fiore Mio Hub a Faenza rinascerà più bello di prima dell’alluvione

Davide Fiorentini sognava di fare il fotoreporter, gli piaceva viaggiare e voleva fotografare i volti del mondo. In seconda istanza l’architetto, infatti la sua prima abitazione se l’era disegnata lui, inclusa la maniglia della porta. I suoi genitori gestivano una pasticceria ben avviata a Faenza. Suo padre aveva iniziato a lavorare in un forno fin dall’età di 14 anni. Poi il forno si trasformò in pizzeria e quando il titolare decise di andare in pensione suo padre rilevò l’azienda, chiamò il fratello a lavorare con lui e le cose funzionarono così bene da chiamare a lavorare anche le rispettive mogli (due sorelle che avevano sposato i due fratelli), così nacque la pasticceria Fiorentini

Davide Fiorentini, foto CinefoodDavide Fiorentini, foto Cinefood

Dopo la comparsa di suo padre, la madre lo mise di fronte alla scelta se rinnovare la pasticceria oppure cederla. Così a vent’anni Davide entra in pianta stabile in laboratorio e in società col cugino porta avanti con successo la pasticceria fino al 2014. Nel frattempo la sua passione per la pizza l’aveva indotto ad aprire la pizzeria ‘O Fiore Mio

Era il 2011 e per tre anni svolge la doppia attività di pasticcere di giorno e pizzaiolo la sera (a proposito di intraprendenza romagnola). La pizzeria funziona a tal punto da portare all’apertura di una pizzeria gemella a Milano Marittima e della bottega con pizza al taglio in piazza Malpighi a Bologna. A quel punto prende la decisione di far crescere la sua creatura e cede le sue quote della pasticceria ai cugini. Va detto che Davide non aveva esperienza di pizzaiolo ma grazie agli insegnamenti di Beniamino Bilali decide di riportare in pizzeria il lievito madre e l’uso di grani italiani, valorizzando l’impasto come base sulla quale aggiungere ingredienti di qualità. Da circa otto anni collabora con il mulino marchigiano Paolo Mariani che macina “a tutto corpo” esclusivamente grano di coltivatori marchigiani e romagnoli cui garantisce continuità d’acquisto a prezzi superiori a quelli di mercato. Usa il pomodoro de La Torrente, mozzarella campana fior di latte e bufala DOP del caseificio Il Casolare ottenuta grazie ai buoni uffici del Maestro Franco Pepe. Le birre alla spina sono de La Mata, “birrificio indipendente artigianale agricolo” di Solarolo, a pochi chilometri da Faenza.

L’olio è stata l’altra grande sfida perché fin dall’inizio, su consiglio di Giorgio Melandri, alla carta dei vini ha affiancato quella degli oli. Oggi ne propone 3 del territorio (La Pennita di Gianluca Tumidei è presente da sempre) e 4 oli nazionali. Per il punto vendita al taglio a Bologna si è ispirato alla genialità della pizza romana in teglia di Gabriele Bonci chiedendo consigli a lui e al maestro della panificazione Giuliano Pediconi

 

In principio la produzione avveniva a Bologna poi cominciò a pensare di centralizzare tutto a Faenza, dopo aver accortamente studiato la tecnica del freddo, arrivando a perfezionare un suo procedimento che porta all’abbattimento del prodotto finito e alla sua successiva rigenerazione, incontrando fin da subito il gradimento della clientela. Poi riesce a convincere i suoi investitori a supportarlo nella creazione di ‘O Fiore Mio HUB, a 200 metri dalla sede originaria che è tuttora in attività. Inaugurato a gennaio 2019 negli spazi di un ex officina meccanica. Lo Hub sta aperto tutto il giorno, dalle 7.30 alle 23.00, sovvertendo il luogo comune del panettiere che lavora solo di notte, guadagnando in qualità della vita per il personale molto giovane. Corona anche un altro suo sogno producendo artigianalmente pane di qualità e rifornendo da lì le pizzerie satellite di Bologna e Milano

Attiva la panetteria e la pizzeria al taglio per il servizio da asporto e ‘O Fiore Mio HUB diventa punto di riferimento per colazioni, con pasticceria dolce e salata di pregio, brunch, pause pranzo, spuntini, con 30 posti a sedere all’interno e 50 all’esterno. Il Natale 2022 fa il boom coi grandi lievitati, i primi mesi del 2023 confermano il successo di quella formula e consolidano l’intenzione sua e dei suoi soci investitori a ricapitalizzare l’azienda dopo la pandemia… E a questo punto Davide interrompe il suo racconto per prendere fiato perché il 16 maggio la seconda piena del Lamone, che scorre proprio a fianco del Hub, si porta via tutti i loro sogni sommergendo il capannone sotto quasi quattro metri di acqua e fango, danneggiando irreparabilmente attrezzature, forni, abbattitori, le celle di lievitazione e frigorifere, magazzino e arredi con danni stimati in 500.000 Euro, dilagando da lì nel centro storico di Faenza. Riesce a tornare sul posto per un sopralluogo dopo 48 ore, solo per constatare il disastro post diluvio. Non si perde d’animo, supportato dalla moglie e confortato dall’arrivo di decine di volontari provenienti da tutta Italia che con un lungo lavoro riescono a svuotare i locali dal fango e ad accatastare gli arredi ormai inservibili, come tutte le attrezzature. È proprio in quei momenti che decide che ‘O Fiore Mio Hub sarebbe dovuto ripartire da lì.

La Bufalina, foto CinefoodLa Bufalina, foto Cinefood

Per ora, grazie alla solidarietà di un amico, Andrea Betti, fornitore delle attrezzature al momento della creazione del Hub, ha avuto a disposizione uno spazio che nel giro di pochi giorni riesce a trasformare in laboratorio provvisorio, installandoci un forno fornito da un altro amico, Paolo Berardi. In quel modo sono riusciti a continuare a far vivere e rifornire i punti vendita di Bologna e Milano. Davide non dimentica anche gli altri amici e colleghi che si sono offerti di dargli una mano come Davide Longoni da Milano, il Forno Brisa da Bologna, ma subappaltare la produzione non rientrava nei suoi piani, soprattutto perché non avrebbe fatto lavorare i cinque o sei dipendenti del Hub. Con questa catena di solidarietà ha tenuto duro senza mai interrompere l’attività e proprio quando stavo raccogliendo il suo racconto gli è arrivata una email nella quale la proprietà del capannone alluvionato gli confermava l’accordo a effettuare la manutenzione straordinaria nell’immobile, preludio al ripristino da parte della società di ‘O Fiore Mio di impianti, attrezzature e arredi.

Il tutto, fino ad oggi, senza avere visto ristori se non un contributo regionale di 1.635,50 Euro derivanti dalla ripartizione delle donazioni ricevute da privati. Dallo Stato ancora nulla ma coi suoi soci continua ad avere fiducia perché si prospetta un bando che per loro potrebbe valere 20.000 più 20.000 Euro, a fronte di una perizia che certifichi il valore di acquisto di nuove attrezzature e interventi di ristrutturazione e recupero dell’immobile. Sono tante le aziende piccole e grandi che hanno subito gravi danni ma al contempo va risolto il grave problema sociale rappresentato da un migliaio di famiglie ancora senza casa che – dice lo stesso Fiorentini – hanno sicuramente la priorità. Con la conferma dell’impegno della proprietà a fare la sua parte, assieme ai suoi soci ha deciso di mettere mano agli investimenti per fare rinasce lo Hub più bello di prima entro la fine del prossimo autunno, in tempo per ripartire dai grandi lievitati natalizi.

‘O Fiore Mio Tonda

Via Mura San Marco, 4/6, Faenza 
Tel. 0546667915
www.ofioremio.it 
ofioremiofaenza@gmail.com. 
Aperto tutti i giorni dalle 19:00 alle 23:00

a cura di

Bruno Damini

Giornalista scrittore, amante della cucina praticata, predilige frequentare i ristoranti dalla parte delle cucine e agli inviti nei salotti preferisce quelli nelle cantine. Da quando ha fatto il baciamano a Jeanne Moreau ha ricordi sfocati di tutto il resto.

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