“Le società cooperative hanno tenuto nell’occupazione, licenziando di meno delle altre imprese e avviando un processo di concentrazione che le ha rese più competitive ed efficienti capaci di porsi all’avanguardia nella ristrutturazione dell’industria italiana. Cooperare serve per contrastare la stretta creditizia, fondersi e aggregarsi per guadagnare di efficienza e per ampliare il numero dei servizi da offrire al mercato. È necessario cooperare per finanziarsi sul mercato creando consorzi di imprese (su questo piano le cooperative sono più avanti delle altre) e ricapitalizzarsi: molte piccole imprese italiane infatti sono sottocapitalizzate e dipendono dalle banche. Infine la spinta deve venire dall’export perché esportare di più fa crescere anche imprese che lavorano nel mercato interno, facilitando la ripresa sia in termini occupazionali che la creazione di nuova domanda”.
Le parole dell’economista
Tito Boeri, pronunciate in una lectio magistralis, hanno raccolto un grande consenso tra i soci delegati del gruppo
Cir-food, riunito in occasione dell’assemblea generale che, oltre al bilancio annuale, ha approvato il Piano Strategico 2012-2015 presentato da
Chiara Nasi, vice-presidente del gruppo e coordinatrice del progetto, che delinea le tappe di sviluppo dell’impresa cooperativa attraverso due principali obiettivi: la crescita dei volumi e l’ampliamento dell’offerta dei servizi.
“Prevediamo una crescita di ricavi del 28,6% nel periodo del piano - ha dichiarato Chiara Nasi
- per arrivare ai 600 milioni di euro nel 2015 grazie al determinante supporto strategico di tutte le leve aziendali. Coordinati da un’integrata comunicazione d’impresa per consolidare la nostra reputazione, saranno infatti indispensabili risorse umane competenti e motivate, e saranno fondamentali, mai come di questi tempi, adeguate risorse finanziarie, efficaci progetti innovativi per essere sempre più competitivi, una continua attenzione ai costi di produzione e di materia prima e processi sempre più efficienti, veloci e semplificati grazie ai nuovi sistemi informatici di cui ci stiamo dotando”.
CIR food continuerà lo sviluppo nel suo core business, ovvero la ristorazione collettiva, in particolare nei segmenti della ristorazione scolastica e della ristorazione sociosanitaria attraverso il radicamento territoriale, lo sviluppo a “macchia d’olio” partendo dalle 70 province in cui opera e l’ingresso in nuovi mercati geografici in Italia, consoliderà la propria posizione nella ristorazione commerciale puntando ad aumentare i volumi dei propri ristoranti, proseguirà nella divisione buoni pasto lo sviluppo tecnologico con il buono pasto elettronico per sfruttare la posizione di leader che ha in questa nicchia di mercato, potenzierà e svilupperà altre attività complementari di ristorazione quali banqueting, vending e catering innovativo, testerà in un ottica di diversificazione nuovi servizi aggiuntivi da integrare a quelli della ristorazione e continuerà a guardare ad un futuro europeo.
Grande è stato lo sforzo compiuto per pianificare il futuro sviluppo e la continua crescita della cooperativa in un momento di profonda incertezza economica e a seguito dei pesanti effetti che il terribile sisma ha causato anche a CIR food. Il significativo danno economico subito è dovuto all’interruzione dei servizi di ristorazione per scuole, ospedali, aziende e case di riposo, per i quali si prevede una ripresa delle attività in tempi molto lunghi, e ai costi di ricostruzione e rimessa in sesto dei locali.
“
Il valore aggiunto dell’impresa cooperativa è sempre stato quello di reagire nei momenti difficili con tenacia ed energia – ha dichiarato
Ivan Lusetti, presidente CIR food
– CIR food, in quanto cooperativa di lavoro, ha la nobile missione di creare, garantire e formare occupazione: è in questi momenti che sappiamo di poter contare sulle risorse e le energie di tutti i soci lavoratori per realizzare insieme l’obiettivo di crescere”.