Li abbiamo visti all’opera, cucinare fianco a fianco sicuri, precisi e veloci; li abbiamo ascoltati raccontarci cosa significa per loro far parte di una squadra, “della” squadra che rappresenta l’eccellenza del nostro Paese nel mondo, abbiamo letto nei loro occhi l’orgoglio, l’adrenalina e l’emozione che li accompagnano in ogni incontro, anche se si tratta di un “semplice” allenamento. Abbiamo capito i sacrifici e la tenacia che ci vogliono, accompagnati da un’invidiabile calma di fondo, per la lunga preparazione, mese dopo mese, per oltre un anno, che li ha condotti fino a varcare le porte del ristorante delle nazioni, alle
Olimpiadi di cucina di Erfurt – dal 5 al 10 ottobre - insieme ad altre trentacinque squadre provenienti da tutto il mondo (
http://www.ristorazionecatering.it/novita-alimentari/senior-nic-menu-olimpico-lottare-oro-erfurt).
La NIC, nazionale italiana cuochi della FIC (Federazione Italiana Cuochi), con i due team, Senior e Junior, capitanati dal general manager Fabio Tacchella, si è portata a casa
quattro medaglie olimpiche, due argenti e due bronzi, aggiudicate nelle
sfide di cucina calda e fredda.
Il
team Junior, coordinato dal
Team Leader Vizzarri e dalla Coach Komlenic, si sono piazzati nella prova di cucina calda dietro la Thailandia, mentre i piatti di cucina fredda sono valsi il terzo posto. “I ragazzi hanno lavorato molto bene, puliti, ordinati, sembravano che fossero già chef affermati; sono molto fiera di loro!” ha commentato la Komlenic.
Francesco Pinto, Giovanni Lorusso, Paolo Lotito, Francesca Narcisi, Ilenia Semilia e Debora Miglioranza hanno gareggiato con l’“involtino vegetale al latte di mandorle farcito di funghi su crema densa di zucca e arancia con ortaggi marinati” e il “merluzzo carbonaro in crosta di parmigiano ed erbette, salsa vicentina, raviolo ripieno di gamberi rossi e brunoise di zucchine, con giardinetto di ortaggi”.
I
Senior Gianluca Tomasi (team manager), Matteo Sangiovanni (team chef), Carmelo Trentacosti (chef pastry) e gli chef Gaetano Ragunì, Francesco Gotti, Fabio Mancuso e Mario Quattrociocchi, invece, hanno vinto l’argento vedendosi soffiare l’oro dalla Svezia nella prova di cucina fredda, mentre la gara di cucina calda ha visto trionfare la Norvegia e l’Italia piazzarsi terza.
Molto apprezzato il loro programma di garar: “trancio di baccalà in manto di melanzane, pomodoro confit e finocchio selvatico con crema di sedano rapa, cannolo di seppia ripieno di gamberi rossi e mascarpone con olio al lime e pavé di lattuga con verdure e asparagi“;“lombo di manzo piemontese al forno con croccante di pane all’extravergine ed erbe aromatiche, salsa vegetale al porro, guanciale di vitellone al Chianti con sfera di semolino ai funghi, crema solida di zucca con radicchio trevigiano al balsamico e ortaggi trifolati”; “bavarese con cioccolato al latte e mandarino siciliano su frolla al bacio, morbidone alle mandorle con salsa di Passito di Pantelleria, semifreddo al cocco con frutta fresca”.
Il capitano
Gianluca Tomasi ha commentato: «La competizione legata alla cucina fredda deve testimoniare il livello di alta precisione delle tecniche di cottura e di presentazione che gli chef hanno raggiunto, una sorta di Formula Uno della cucina, per cercare di tirar fuori avanguardie gastronomiche e culinarie nel rispetto delle materie prime, che poi tra qualche anno vedremo sulle tavole dei ristoranti».
Le Olimpiadi di cucina si svolgono ogni quattro anni e hanno visto l’Italia piazzarsi sempre sul podio (
http://www.ristorazionecatering.it/novita-alimentari/nazionale-cuochi-olimpiadi-erfurt-e-l%e2%80%99italia-tifa-per-la-nic): ad oggi, però, mai sul gradino più alto, nonostante l’ottima preparazione e la presentazione di programmi originali e perfettamente in linea con i codici della
Wacs, la Società Mondiale degli chef. Ma forse il punto sta proprio qui, nei parametri di gara della “cucina da concorso” che tendono a uniformare piuttosto che a valorizzare le radici antropologiche e le storie gastronomiche di un Paese, di cui l’Italia è ricca e per cui è nota in tutto il mondo, che sottendono una portata: dunque niente pasta e niente olio extravergine di oliva, per fare un esempio. Ma la NIC non si scoraggia, anzi sta già pensando alle prossime olimpiadi del 2016. Noi, saremo ancora qui a tifare per loro.
www.nazionaleitalianacuochi.com e pagina Facebook “NIC FIC”
Alessandra Locatelli