L’ultimo bimestre del 2010 segna un doppio punto a favore dell’olio extravergine d’oliva, le cui vendite sono in aumento sia nel mercato interno sia in quello internazionale.
Il comunicato di Assitol, l’associazione dell’industria olearia nazionale, fa ben sperare per l’intero settore: tra novembre e dicembre le vendite dell’extravergine sono cresciute del 31% rispetto al 2009 (rilevazioni sul mercato interno), con un guadagno del 24,5% in più.
A far da traino sono i grandi marchi italiani dell’extra convenzionale, mentre scende “100%italiano” (- 4%). Nel loro piccolo, anche l’olio Dop/Igp e biologico sono tornati a cifre positive. Guadagna anche la sansa di olive (+ 12,8%).
L’extravergine rimane il campione nel settore delle esportazioni (+ 22,4%), a fronte di un aumento complessivo degli oli convenzionali del 25,7%. Sono dati che fanno parlare di fine della recessione, e che riconfermano l’industria olearia italiana nella sua posizione internazionale.
Il successo è frutto di una accresciuta competenza nella selezione della materia prima e di una politica di contenimento dei costi, capaci di reggere il passo di concorrenti più forti e spregiudicati. La stessa Spagna, tra i “competitor” più agguerriti, non ha potuto far altro che constatare una diminuzione del 5% nel mercato interno dell’olio d’oliva, rispetto al quadriennio precedente.