Un progetto culturale e una sfida vinta. Così,
Luigi Caricato definisce
Olio Officina Festival, l’appuntamento che da 7 anni dedica all’olio di oliva, condimento per il palato e per la mente, tre giorni di intensa esperienza emotiva e culturale.
La manifestazione – “non chiamatela fiera” ammonisce Caricato – è aperta a consumatori, appassionati e operatori del settore, e vuole offrire una panoramica esauriente e insolita sul mondo dell’olivicoltura, sull’olio e sulle tematiche ad essi connesse.
Tema portante del 2018 è
Io Sono un Albero, dove l’albero è vita. Un tema che apre a uno scenario interessante e suggerisce dibattiti e approfondimenti.
La struttura dell’evento è ormai nota; accanto a spazi commerciali dove si riuniscono produttori che rappresentano le diverse anime della filiera, dal piccolo agricoltore alla grande multinazionale, gli incontri di approfondimento e i dibattiti a tema. È questa la sfida vinta di cui Luigi Caricato è orgoglioso: “In un Paese come il nostro, sempre pronto alla zuffa e al rancore, riunire protagonisti così differenti tra loro significa creare un ponte tra le realtà e capire che il bene della produzione olivicola italiana, con le sue sfaccettature, passa attraverso il dialogo”. Non una semplice esposizione di prodotti, infatti, ma una proposta che segue un percorso culturale con contenuti profondi e apertura al dibattito. Saranno, dunque, gli appuntamenti a tema la colonna portante di Olio Officina Festival con i banchi d’assaggio dove i visitatori saranno introdotti in sessioni specifiche ai segreti degli oli territoriali e a un focus sugli abbinamenti carne-olio; con le tavole rotonde allestite col contributo di produttori, esperti e professionisti del settore; con i laboratori esperienziali e il salotto letterario dove si dibatterà di fumetto, poesia, e-book e letteratura in compagnia di numerosi autori selezionati.
Particolare rilievo verrà dato al design con approfondimenti su contenitori ed etichette e l’importanza della presentazione per conquistare un posto di rilievo su scaffali e vetrine ma, Olio Officina Festival vuole anche focalizzare l’attenzione sulle criticità del sistema agricolo italiano che mortifica la produzione precludendo uno sviluppo moderno e consapevole in nome di una tradizione spesso schiava di convenzioni e scarso rinnovamento e nega la necessità di quell’innovazione tecnologica indispensabile alla crescita del settore, su una cultura dell’olio che risente di preconcetti e dedica maggiori sforzi a individuare i difetti del prodotto piuttosto di valorizzarne i pregi.
Come di consueto, si potranno ammirare le opere degli artisti della mostra Chiome d’Artista e le installazioni da passeggio a tema Io Sono un Albero e ci sarà il conferimento di numerosi premi a personaggi di spicco che hanno dato all’olio e alla coltivazione dell’ulivo contributi culturali e sociali importanti e condivisibili.
L’appuntamento è per
l’1, 2 e 3 febbraio prossimi al
Palazzo delle Stelline di Milano; Olio Officina Festival, guida esperienziale e immersiva di un viaggio intorno all’olio, materia fluida che permea la terra, il corpo, l’anima.
Il programma completo su
www.olioofficina.com/programma/
Marina Caccialanza