Una storia che inizia tra le stelle…
“Ho cominciato a cucinare per scherzo – racconta Chef Celentano, nativo di Sarno in Campania – mio padre commerciava uva da tavola e da vino, kiwi e mele e io spesso andavo con lui in Puglia dove i miei parenti avevano dei ristoranti. Mi appassionai alla cucina tanto che dovendo scegliere una scuola superiore scelsi l’alberghiero. In quel periodo conobbi colui che ancora oggi considero il mio mentore, il professor Marolo Epifanio, grande manager della ristorazione e direttore d’albergo. Fu lui che mi indirizzò e che, insieme a Sergio Lio, food&beverage manager di alto profilo, ancora oggi mi consiglia. Negli anni ho conosciuto molte persone importanti per la mia crescita professionale, come Angelo Zara, oggi giudice per la classifica mondiale delle case vinicole e presidente del wine festival di Paestum: ancora oggi mi rivolgo spesso a lui per essere consigliato su vini e abbinamenti e creare la carta dei vini in occasione di eventi”.
Le prime esperienze di Vittorio Celentano sono strabilianti, affrontate con l’ingenuità di un giovane che si affaccia al mondo: “Prima si facevano percorsi interessanti coi ragazzi delle scuole, stage e apprendistato. Venni indirizzato all’apprendimento della cucina ebraica e venni mandato a seguire un percorso formativo, letteralmente catapultato e travolto da un luogo e da un personaggio quasi magici, e imparai”.
Il luogo è Parigi e il personaggio nientemeno che Paul Bocuse, colui che è considerato forse il più grande chef al mondo.
“Avevo 17 anni, non esisteva internet ma solo i libri, non sapevo neppure cosa fossero le stelle Michelin e trovarmi in una cucina che ne poteva vantare 3 fu affascinante, anche se non capivo bene dove fossi, non mi rendevo conto dell’importanza del luogo. Un servizio incredibile, pentole di rame che parlavano, una lezione di vita prima che di arte culinaria. La mattina lavoravo nella pasticceria di Robuchon poi, a piedi, camminavo tra il Louvre e la torre Eiffel per raggiungere il ristorante di Paul Bocuse, icona fin dall’800… un sogno”.
Torna a Sarno, si diploma e si avvia per la sua strada, un corso di perfezionamento presso l’Etoile di Boscolo, un master in gestione delle intolleranze. Continua quella che lui stesso definisce la “gavetta” con periodi di stage e lavoro, approfondimento ed esperienza. Inizia a lavorare come chef privato presso dimore di alto livello e infine sullo yacht di uno degli uomini più ricchi del mondo: diventa il suo chef personale e con lui gira il mondo per oltre dieci anni.