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Opera Restaurant

14/02/2024

Opera Restaurant

Una trentina di coperti ed una location di ispirazione internazionale. Ma siamo nel cuore del Vomero, a Napoli, alla tavola dello chef Raffaele Campagnola.

È lui a guidare la cucina dell’Opera Restaurant, indirizzo nato nel 2020 dalla passione per il settore di Marcello Frungillo, Guido Guida e Ciro Zambardino.

Al centro del ristorante una scultura di design, che rappresenta l’albero della vita, caratterizza tutto l’ambiente, intimo ed accogliente, una sorta di oasi che disconnette dal via vai del quartiere.

Il grande bancone suggerisce una drink list fornita che non solo consente di pescare tra circa 120 etichette di vini, ma anche scegliere di abbinare alle pietanze numerosi cocktails. Interessante la selezione di vini internazionali, nonché alcune chicche per chi è appassionato di vini biologici, biodinamici e affinati in anfora. È sempre disponibile una lista di vini al calice, affinché sia possibile andare alla ricerca del migliore abbinamento per ogni pietanza.

Opera Restaurant

Lo chef Raffaele Campagnola

Napoletano, classe 1986. Lo chef Raffaele Campagnola è stato a lungo sous chef di Gianluca D’Agostino, il quale ha conquistato la Stella Michelin al Veritas di Napoli. Con lui ha affinato la predilezione a mescolare le proprie radici con nuovi sapori, non perdendo mai di vista l’appagamento sensoriale e il rispetto per la materia prima. Cotture semplici, attenzione ai singoli elementi, ma al contempo piatti sempre innovativi. Una cucina che certamente parla napoletano, ma che si lascia influenzare dal mondo e dai prodotti a chilometro buono (come vuole la contemporaneità).

Amo una cucina che abbia riguardo soprattutto per i prodotti e per il territorio. La tradizione resta per me fonte di grande ispirazione, ma sono contento che oggi si stia dando spazio al veg e ci sia una rinnovata attenzione alla sostenibilità”.

Anche se uno dei piatti che lo rappresenta è il sandwich con ricciola marinata in salsa di soia e mozzarella di bufala, ad averlo rapito in prima battuta è stata la pasticceria. Ad avvicinarlo a questo mestiere sono stati i dolci, ma è bastato poco per comprendere che era la cucina il posto in cui voleva stare.

Opera Restaurant

Mangiare all’Opera Restaurant

La cucina dell’Opera Restaurant si armonizza con il suo spazio, che risulta come sospeso. Diversi piatti richiamano la tradizione partenopea, ma si lasciano sedurre dalle contaminazioni. Non mancano esercizi di stile fuori tempo, appunto, come le fettuccine fresche con burro di Normandia, Parmigiano Reggiano e tartufo nero o gli spaghettoni con le vongole, accompagnati da friarielli e cocco.

Spiccano nel menù, tra gli altri, la tartare di manzo con fonduta di provola, tartufo nero e nocciole, così come i mezzi paccheri al ragù di polpo con Datterini, indivia belga e pinoli. Un ever green della cucina napoletana come la Genovese qui si trasforma in un secondo piatto: cubi di manzo con giardiniera di verdure e fondo alla senape.

Largo spazio nel menù ai dolci, tra rimandi di caprese e di pastiera, non passano inosservati i suoi semifreddi e le mousse. Golosa, per chi preferisce rinunciarvi, la preziosa selezione di formaggi (erborinati e non).

Opera Restaurant

Opera Restaurant  

Via Simone Martini 2/4 – NAPOLI
Aperto a cena dal martedì al sabato
Aperto a pranzo sabato e domenica

a cura di

Antonella Petitti

Giornalista, autrice e sommelier. Collabora con diverse testate, tra radio, web e carta stampata. Ama declinare la sua passione per il cibo e i viaggi senza dimenticare la sostenibilità. Sempre più “foodtrotter” è convinta che non v’è cibo senza territorio e viceversa.

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