Immagino ci siano dei costi di adesione…
“Si, e sono reinvestiti tutti in attività di marketing e formazione. Abbiamo fatto un primo incontro tra di noi per conoscerci, vogliamo che tra loro le strutture si scambino idee, riflessioni, iniziative. Poi abbiamo fatto un corso sul breakfast. Inoltre le strutture della Romagna stanno pensando a una linea di tessuti di lavoro naturali o riciclati realizzati dalle sartorie sociali che dovrebbe diventare un progetto per tutte le strutture aderenti”.
In tutto questo il tema ristorazione in queste strutture come viene trattato?
“Innanzitutto con la pratica. Le strutture devono avere un minimo di 40 referenze bio nella composizione dei menu. Alcuni hanno già un’attenzione specifica sul tema: l’Hotel Pordoi, a 2.000 metri di quota, è la prima in alta quota ad avere un menu vegetariano ideato insieme a Pietro Leeman; Villa Rosa Riviera di Rimini ha ideato il concept Panenostro Lab per il breakfast e ha affidato alla Trattoria da Lucio l’intero concept gastronomico; Villa Balbi che è un hotel con annessa azienda agricola biologica che usa solo i suoi prodotti nel menu. Questo per citare alcuni esempi”.
Un network nato in sintonia con le esigenze di un nuovo turismo che punta a valorizzare l’Italia e la sua biodiversità.