Da 5 anni c'è un giorno dedicato interamente alla Cucina Italiana, alla difesa della sua tradizione, alla promozione planetaria del nostro modo di concepire la cucina.
É la Giornata Internazionale delle Cucine Italiane, lodevolmente ideata ed organizzata dalla rete itchefs-gvci (
http://www.itchefs-gvci.com) che rappresenta i cuochi italiani nel mondo.
Ogni anno viene scelto un piatto della tradizione, una delle tante ricette che, nel tempo, sono state bistrattate al punto da essere cucinate nei modi più bislacchi, senza più alcun rispetto neppure degli ingredienti originali.
Il primo anno, nel 2008, fu Carbonara Day e subito si capì che l'intuizione di celebrare ai quattro angoli del mondo un piatto italiano era felice ed efficace, tanto che le esportazioni di guanciale moltiplicarono. Seguirono Risotto alla Milanese, Tagliatella al Ragù alla Bolognese e Trenette al Pesto, in un crescendo di partecipazione che ha portato il numero dei ristoranti aderenti a oltre 1000 lo scorso 17 gennaio 2011 ed a centinaia di migliaia gli appassionati gourmet a tavola.
L'edizione 2012 è dedicata all'Ossobuco in gremolata alla milanese, un piatto esemplare di una cultura, quella italiana, che ha esportato usi e abitudini popolari, riuscendo ad imporre la propria idea gastronomica, partendo dalle cose più semplici, infatti, l'Ossobuco era un piatto intorno al quale si riunivano le famiglie, una preparazione lunga, eseguita su carbone o legna, dunque, utile per mantenere caldi gli ambienti nel periodo invernale.
Dal focolare famigliare al ristorante italiano, logica estensione dell'ambiente di casa, il passo fu breve e l'Ossobuco divenne un must della nostra cucina tradizionale in tutto il mondo.
Giusto, dunque, celebrarlo e doveroso da parte di tutti riconoscere il valore di questa idea, portata avanti con tenacia, dal GVCI (Gruppo Virtuale Cuochi Italiani), un gruppo di professionisti, ormai oltre 1800, che operano nelle cucine dei più prestigiosi ristoranti di tutto il mondo, cercando ogni giorno di fare cultura, di esportare quello stile italiano che noi, forse, diamo un po' per scontato.
L'iniziativa coordinata e diretta da Rosario Scarpato, è l'occasione per concentrare diverse manifestazioni tutte utili a promuovere la nostra cucina, infatti, non ci sarà solo la Ola dell'Ossobuco, una sorta di maratona che nelle 24 ore del 17 gennaio vedrà passare un ideale testimone da una città all'altra, da un ristorante all'altro, dalla Nuova Zelanda alle Hawai, passando, naturalmente dall'Italia. Il programma prevede anche un'anteprima a New York, nei giorni 11 e 12, che vedrà, coinvolti da Cesare Casella, direttore degli Italian Studies all’International Culinary Center, alcuni grandi cuochi italiani quali Gennaro Esposito, Pino Cuttaia, Matteo Scibilia, Pietro Zito, Domenico Crolla, Simone Fracassi, ma anche il pasticcere Gianluca Fusto che si cimenterà nella preparazione doppia di un classico dolce italiano, il Tiramisù, eseguito in modo rigorosamente tradizionale, ma confrontato con un'interpretazione innovativa, per dimostrare che la cucina evolve.
A Mosca, poi, il 17 gennaio, nel corso della cena di premiazione dei Grana Awards, dedicati a chi si distingue per la promozione della cucina italiana nel mondo, si cimenteranno Marco Sacco del Piccolo Lago di Verbania, Sergio Vineis del Patio di Pollone, Tano Simonato di Tano Passami l'Olio, tutti ospiti di Pietro Rongoni, milanese del ristorante Aromi di Mosca che abbineranno all'Ossobuco una vera eccellenza italiana il riso Acquerello della famiglia Rondolino.
Tutti pronti, dunque, a festeggiare?
Aldo Palaoro