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Osteria degli Assonica a Sorisole

25/11/2021

Osteria degli Assonica a Sorisole

Alex e Vittorio Manzoni hanno stretto la mano all’Osteria degli Assonica a Sorisole (BG) a inizio Febbraio 2020. Chi sta leggendo non ha bisogno di tante altre informazioni per capire quanto sia stato difficile entrare in un locale e ritrovarsi chiusi, senza proiezioni certe per il futuro, dopo appena un mese dall’apertura. Eppure il futuro loro l’anno costruito, ed è pieno già pieno di energia: due giorni fa è arrivata la stella Michelin

Ci raccontano quanto vissuto in questi mesi proprio i fratelli Manzoni che condivido gli spazi di cucina con spontanea sintonia, accompagnati in sala dalla moglie di Vittorio, Giovanna. Ora sono assorbiti da un ritmo che (finalmente) segue il suo corso naturale e travolti dall’entusiasmo del riconoscimento della guida.

La sala dellLa sala dell'Osteria degli Assonica, foto di Paolo Biava

Un inizio inaspettato
Nel periodo di chiusura Alex e Vittorio hanno elaborato menu e piatti mai serviti. Hanno sperimentato a lungo e curato il loro orto. Si sono dedicati all’analisi delle poche settimane di apertura prima dell’emergenza sanitaria immaginando già il futuro. C’è stato un obbligato passaggio al delivery, in quei mesi, caratterizzato anche da una proposta di ramen all’italiana (ovvero di capisaldi nostrani, come lo spaghetto allo scoglio, proposti con i codici della nota preparazione thailandese). Ed hanno avuto successo. Ma ora il registro è cambiato: in sala approdano clienti a pranzo e a cena. Alcuni sono già consapevoli di trovare uno stile diverso dalla gestione precedente, prima incentrata sulla cucina di mare e proposte più tradizionali; altri invece arrivano ignari del cambiamento.

“I primi - ci confessa Alex - “stanno crescendo numericamente in queste settimane. È il segnale che la nuova identità dell’Osteria degli Assonica emerge e c’è curiosità”.

Piccione, caffè e tartufo neroPiccione, caffè e tartufo nero

Una cucina orientata alla natura

La loro cucina a quattro mani spinge sulla creatività ma è molto concreta sul prodotto e sulle materie del territorio. Carni locali, formaggi, ortaggi e verdure vengono prevalentemente scelte nei dintorni. E poi la raccolta, il foraging, è di casa. Non si tratta di una scelta dettata delle tendenze, ma di una pratica acquisita da Alex nell’esperienza a La Tana Gourmet di Asiago.

“Lì - ci racconta il più giovane dei due fratelli - da Alessandro Dal Degan, ho avuto modo di addentrarmi al foraging eseguito con un’intenzione precisa, ovvero aumentare l’esplorazione del territorio. Con questo impegno ci creiamo delle sorprendenti opportunità attingendo semplicemente dalla natura e riusciamo a mantenerci in asse con la stagionalità”.

Tre i menu degustazione - uno esalta i vegetali; l’altro raccoglie i best of; l’altro, chiamato Vitale, funge da tavolozza sperimentale - che raccolgono piatti interessanti come esecuzione e abbinamento. Ne è l’esempio l’animella cotta alla brace affumicata al mirto, con cipolline in agrodolce, cachi acerbi appassiti e bouquet di erbe aromatiche condite con salsa allo chartreuse. Un piatto che spiega la potenzialità del foragin in senso ampio (anche i cachi vengono raccolti) che vanta un forte legame con gli odori e la natura.

Animella, cachi appassiti, charteuse ed erbe spontaneeAnimella, cachi appassiti, charteuse ed erbe spontanee

Perseguire il significato del progetto
In sala si procede con la stessa linea, ovvero cercando prodotti meritevoli e insoliti anche sul fronte vini, individuati dal sommelier Enrico Teli, particolarmente affezionato alle produzioni naturali.
“Il nostro racconto parte dalla comprensione del grado di conoscenza e intraprendenza dell’ospite” - ci dicono. Non sempre, come dicevamo all’inizio, chi entra nel locale è preparato ad una cucina come quella dei Manzoni o a una carta dei vini meno convenzionale.
“Cerchiamo di capire le abitudini di chi viene a cercarci” specifica Alex “e gli consigliamo di avvicinarsi al nostro stile provando piatti più semplici, come capitolo iniziale di un percorso più complesso. In questa impresa la sala è fondamentale, prende per mano il cliente. Potremmo soddisfare le esigenze di tutti, anche di chi viene e si aspetta una cucina tradizionale, ma mancherebbe il senso, il significato vero del progetto”.

Un progetto nato da poco, ma che è già forte e sicuro della sua identità.


Giulia Zampieri
 

Osteria degli Assonica
Via Don Santo Carminati, 9, 24010 Sorisole
info@osteriadegliassonica.it.
osteriadegliassonica.it

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