Da quando ha aperto il suo ristorante non c’è stato giorno in cui qualche piccolo dettaglio, in cucina, nei suoi piatti, in sala, nella composizione dei tavoli, non abbia contribuito alla crescita e all’apprezzamento dei clienti: fedeli oltre misura, anche quelle persone che a La Spezia arrivano occasionalmente.
Tra questi dettagli spiccano poi le chicche; i libri, ad esempio. Non sono collocati per riempire buchi o fare arredo. Sono libri scelti, belli di contenuto, che rivelano l’animo nascosto di entrambi e che sono a disposizione per chi si vuole attardare a fine pasto.
I piatti, tutti diversi e ricercati: composizioni in vetro che Silvia ha chiesto espressamente al suo fornitore per richiamare quelle forme – conchiglie, ricci - che solo il mare riesce a dare.