Etnico! Ma si potrebbe anche chiamare “eatnico” la tendenza che non solo si sta affacciando sul panorama gastronomico del nostro Paese, ma vi sta entrando dalla porta principale con l’intenzione di non andarsene tanto presto. Di locali che propongono cucina etnica ce ne sono tanti, alzi la mano che non ha un kebab o un ristorante cinese nel proprio quartiere, ma la tendenza che stiamo registrando mette a fuoco quei locali che hanno sposato il sapore con la tecnica, uniformando gli standard elevati di qualità e gusto. Tiger Tandoori a Roma è uno di questi ristoranti: aperto nel 2009 come semplice take away indiano, è stato di recente trasformato in un vero ristorante con servizio al tavolo ed un innovativo menu alla carta ideato per districarsi tra i piatti della cucina indiana, ricchissima di tradizione, e le sue preparazioni di carne, pesce, verdure, risi, diversi tipi di pane e spezie. Le specialità gastronomiche del Tiger Tandoori riassumono ed esaltano le varie culture dell’area indiana (dall’India meridionale al Punjab, dal Bangladesh al Pakistan) pur cercando di attrarre e incuriosire i palati più “mediterranei”: punto di forza del nuovo menu, atipico rispetto a quello di altri locali indiani e correlato di un utile glossario, sono sicuramente le specialità cucinate nei forni di terracotta Tandoori, fatti arrivare appositamente dall’India. In questi forni a carbone vengono preparati (sempre espressi) il pollo, il pesce, l’agnello, ma anche il Naan, la piadina indiana. Tra le altre specialità troviamo gli antipasti, Biryani (specialità di Riso), Curry (piccanti e vegetariani, serviti con gli Idli, gli sformati di riso), lo Scottadito d’Agnello alla Piastra marinato con spezie Garam Masala (Josh Dawa) o la Zuppetta di Cozze, Gamberi, Calamari e Rana Pescatrice con Curry Pata (Fish curry). Tra i più richiesti, gli straordinari Janga Fal, Gamberi in crosta di sesamo con insalata di frutta indiana, semi di melone e salsa di yogurt. Tutti piatti facili anche per palati non abituati alle spezie orientali: il Tiger Tandoori si propone infatti sul panorama della gastronomia etnica in Italia come approccio innovativo alla cucina indiana ed aspira ad essere una novità nel campo della ristorazione. Anche la location è accattivante: l’ambientazione è marcatamente Pop, lontana dal tipico ristorante indiano a cui siamo abituati in Europa, ha grandi vetrate su tutte le pareti e, tra vecchi poster di film Bollywood e foto di Sandokan, si ha l’impressione di entrare in un diner vintage. In cucina troviamo Altab Hossain, classe 1977, originario del Bangladesh, già noto a Roma per aver lavorato a lungo nel ristorante Enoteca Ferrara con Benjamin Hirst, seguito poi al ristorante vegetariano Margutta e al Necci. E proprio al Necci, insieme ai proprietari Benjamin Hirst e Massimo Innocenti, nasce l’idea del Tiger Tandoori; per Altab, da sempre impegnato nella cucina italiana ad alto livello, segna il definitivo realizzarsi di un sogno: portare le specialità del suo Paese a vertici prestigiosi, discostandosi dal concetto di “cucina etnica” a cui siamo tutti erroneamente abituati, raccontandola invece attraverso l’autenticità e la fragranza delle materie prime. Un indirizzo da annotarsi in agenda.
Per saperne di più:
http://www.tigertandoori.com/
Alessandra Locatelli
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