Parma Unesco Creative City of Gastronomy è un progetto ambizioso del quale andare fieri. È la realizzazione di quel modello virtuoso di cooperazione tra pubblico e privato del quale tanto si parla e si auspica ma che difficilmente si mette in atto. Parma ci è riuscita, ha “fatto sistema”, espressione spesso abusata che in questo caso rappresenta una realtà concreta.
Nel 2020 Parma sarà Capitale Italiana della Cultura, un riconoscimento importante destinato a incrementare l’appeal della città come meta turistica e volano di crescita economica ma, per giungere preparati e carichi a questo straordinario appuntamento e diventare veramente a place to live, occorreva un po’ di allenamento e Parma, a questo scopo, ha programmato per tutto il 2019 un percorso introduttivo di grande respiro e spessore coinvolgendo la rappresentanza più significativa della Food Valley italiana. L’Assessore al Turismo di Parma Cristiano Casa ne ha riassunto i punti salienti sottolineandone l’importanza; “Parma City of Gastronomy è il riconoscimento di un territorio che in questi anni ha saputo realizzare un percorso di filiera frutto di una visione condivisa dove produzione, formazione, cultura e sistema legato all’accoglienza sono i protagonisti”. È anche l’avvio di un modello virtuoso, ha dichiarato il Sindaco di Parma Federico Pizzarotti: “Cerchiamo di creare un modello comune che, partendo dalla nostra città, metta insieme privato e pubblico per tutelare le nostre filiere, che esca dagli schemi per promuovere il nostro valore nel mondo. È una chiave di svolta e Parma capitale della gastronomia vuole essere solo il punto di partenza dal quale comunicare l’orgoglio di essere parmigiani”.
Con questo obiettivo, comunicare quel “saper fare” italiano che Parma così bene rappresenta, è stato organizzato un calendario di eventi di altissimo livello e, soprattutto, unico perché realizzabile solo a Parma in quanto fortemente collegato alla realtà del territorio, sebbene aperto al confronto e alle contaminazioni col resto del mondo.
È la coscienza di vivere nella Food Valley italiana lo stimolo principale delle iniziative: Parma è la prima città italiana per numero di produzioni Dop e Igp e la regione Emilia Romagna vanta eccellenze come il Parmigiano Reggiano, il formaggio più famoso al mondo, come il prosciutto di Parma e il Culatello di Zibello, per citarne solo alcuni. Parma è anche il luogo dove si trasforma il 70% della produzione ittica italiana con le più importanti aziende del settore alici e dove l’industria alimentare vanta aziende di respiro mondiale come Barilla, come Mutti, Parmalat. A buon diritto, dunque, può esporre la bandiera delle 5P: pasta, pomodoro, parmigiano, prosciutto e pesce. Come non riconoscere questa superiorità rispetto all’insieme dell’industria della trasformazione alimentare italiana?
Ad aprire il calendario sarà Cibus Off dal 6 al 14 aprile, kermesse collegata con Cibus Connect, il format b2b di Fiere di Parma, con un palinsesto che coinvolgerà professionisti e foodies. Numerosi saranno in questo contesto gli showcooking organizzati da Alma e da ristoratori stellati, spazi culturali a cura dell’Università di Parma e momenti ludici per adulti e bambini.
Il mese di giugno sarà movimentato con i Giardini Gourmet, affascinante serie di appuntamenti gastronomici organizzati all’interno di giardini privati o di solito non aperti al pubblico a cura di Parma Quality Restaurants e il coinvolgimento di importanti aziende e consorzi.
Sarà poi la volta del Settembre Gastronomico che oltre alla ormai famosa Cena dei Mille offrirà itinerari tra musica, arte ed eccellenze gastronomiche alla scoperta dei sapori e delle tradizioni della regione. Momento clou sarà la Cena dei Mille, a scopo benefico, sotto la regia dello chef Massimo Spigaroli, presidente della fondazione Parma Unesco Creative City of Gastronomy che ha ribadito come generare creatività sia sempre frutto di innovazione, e col contributo dello chef tristellato altoatesino Norbert Niederkofler.
Accanto agli eventi gastronomici Parma offrirà, inoltre, un ricco programma di eventi collaterali con mostre, concerti, cinema e sport per vivere il 2019 nel pieno delle sue risorse in un risveglio culturale e intellettuale che costituisca il terreno fertile alla crescita di quello che sarà il momento topico: il 2020, quando la città verrà insignita del titolo di Capitale Italiana della Cultura.
Marina Caccialanza