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Parmigiano Reggiano: dalla flessione produttiva alla crescita ordinata

17/04/2013

Parmigiano Reggiano: dalla flessione produttiva alla crescita ordinata
Si è svolta ieri l’assemblea dei soci del Consorzio del Parmigiano Reggiano, nel corso della quali sono stati presentati gli ultimi dati relativi alla produzione, aggiornati a marzo 2013. Come ci si aspettava, la flessione produttiva prosegue registrando in questo primo trimestre un -2,1%, confermando quella tendenza alla riduzione dei flussi che aveva visto chiudere il 2012 con un +2,3% contro il +7,1% dell’anno precedente.

Numeri questi che ieri sono stati motivo di riflessione da parte dei soci del Consorzio: il Presidente, Giuseppe Alai, ne ha evidenziato la correlazione con le azioni combinate intraprese, volte al rispetto di quei piani produttivi nati dalla consapevolezza e dal bisogno di una crescita ordinata, necessaria per generare un più stretto equilibrio tra produzione e capacità di assorbimento dei mercati internazionali.

“Un equilibrio il cui risultato si misura nella stabilità e nella difesa dei redditi dei produttori, elemento sul quale si gioca il futuro del comparto e la sua capacità di investimento. È su questo che dobbiamo continuare a lavorare, tenendo conto di situazioni assai diverse con le quali ci si misura in un contesto di pesante crisi economica, ovvero con un calo della capacità d’acquisto di molte famiglie italiane da una parte e, dall’altra, con mercati esteri che continuano a crescere a ritmi superiori al 7% annuo” ha spiegato Alai.

L’export oggi assorbe il 30% della produzione, ma, sottolinea sempre il Presidente, non va dmenticato “il valore della nostra coesione, il valore della cultura che dà origine ad un prodotto il cui nome è stato identificato come parola dell’anno 2012 dall’Università multilingue di Bolzano (l’antiparola è stata “esodati” – ndr). Un prodotto che non si tutela pensando a come fermare, in un mercato globalizzato e con una libera circolazione delle merci, l’offerta di altri formaggi, ma accrescendo la percezione del suo valore, la reputazione del sistema, l’immagine di serietà e credibilità conquistata dai produttori con la qualità e le garanzie che continuamente hanno accresciuto a beneficio dei consumatori”.











 
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