“Il Progetto Territorio Parmigiano Reggiano Prodotto di Montagna si avvale di una certificazione di prodotto che mette in evidenza le peculiarità di queste forme: un colore paglierino intenso dovuto ai fieni, ai prati e alle essenze presenti in montagna, odori e aromi di frutta fresca, spezie e brodo di carne, un equilibrio perfetto tra i cinque sensi e una buona granulosità e solubilità. – spiega Guglielmo Garagnani – Una nostra ricerca tra i consumatori conferma che gli stessi sono disposti a spendere di più per il Parmigiano Reggiano di Montagna e quindi la sfida, per noi, è rafforzare il valore commerciale di questo prodotto per avere un posizionamento nel mercato che riesca a rendere sostenibile tale produzione nel tempo. Tra le varie azioni che vogliamo sostenere c’è una punta di diamante per la promozione che è la 56° Fiera del Parmigiano Reggiano che si tiene a Casina, sull’Appennino Reggiano, dal 5 all’8 agosto”.
“Casina è un luogo dove il Parmigiano Reggiano è in tutte le case – afferma Stefano Costi, sindaco di Casina – ed è naturale che qui si svolga da 56 edizioni la Fiera. È anche un invito a quel turismo slow che sta diventando sempre più importante ed è soprattutto una questione sociale quella di dar valore al Parmigiano Reggiano di Montagna perché, in questo modo, si evita lo spopolamento e il conseguente dissesto idrogeologico”.
“La sostenibilità ha un senso se prima di tutto è economica e, proprio per questo, la Regione Emilia-Romagna indica come priorità il sostegno all’Appennino e alle aree interne, prova ne è che nel settennio 2014-2022 sono stati concessi alle imprese agricole e agroalimentari tramite il programma di sviluppo rurale un miliardo e 380 milioni. Di questi il 42% ai territori di montagna anche se rappresentano il 20% delle produzioni. – lo ha affermato Alessio Mammi, assessore regionale all’agricoltura – Perché facciamo questo? Perché la pandemia ha messo in evidenza i reali bisogni delle persone: migliore qualità di vita, richiesta di sicurezza e voglia di autenticità. La montagna offre queste cose. La montagna non ha bisogno di noi ma siamo noi ad aver bisogno della montagna. A questo risponde il Progetto di promozione attivato dal Consorzio che noi sosteniamo completamente”.