Farsi le forme
Cosa c’entra AIRC e in cosa consiste il progetto? È sempre Paolo a rispondere: “Abbiamo pensato a creare una giornata in compagnia del casaro, con inizio all’alba all’arrivo del latte della mattina. Il partecipante si affianca al casaro e svolge, sotto la sua guida, tutti i gesti che lo porteranno a produrre le sue due forme, a cominciare dal mettere le mani nel latte. Infatti da ogni caldaia che accoglie circa mille litri di latte escono due forme di Parmigiano Reggiano, del peso medio di 38 chilogrammi cadauna”.
Quelle due forme, che saranno autografate dal casaro, diventeranno il patrimonio personale del protagonista , di
Parmigiano Reggiano Experience che, una volta giunte a stagionatura potrà ritirarle dalle scalere del Caseificio Gennari, nelle forme e nei modi che riterrà più consoni: a tranci sottovuoto, a mezza forma, a quarti, ottavi o forma intera.
“Il costo di partecipazione lo abbiamo fissato in 2.000 euro a persona. – prosegue Paolo Gennari – Di questa cifra, 500 euro vengono destinate ad AIRC, il resto equivale grosso modo al prezzo di due forme stagionate che sono ciò che si porta a casa il protagonista, con l’aggiunta della decisione di stagionatura”.
Cosa potrebbe volere di più un ristoratore? Può vantarsi di proporre agli ospiti il suo Parmigiano Reggiano, contribuisce ad una nobilissima azione e il suo nome viene scritto sul grande pannello che campeggia nel caseificio di Collecchio.
“Il cuoco, il ristoratore, il gastronomo sono i nostri ospiti per il valore anche di testimonianza che possono portare a questa iniziativa e al Parmigiano Reggiano in quanto tale. – continua Paolo – L’esperienza però può valere anche come proposta di team-building per le aziende, come pura emozione per chi visita il nostro territorio, per i turisti stranieri che adorano il cibo e la cucina italiana”.
Uno dei primi protagonisti è stato
Diego Roggero, direttore dell’Hotel Portrait di Lungarno Collection di Firenze: “Si è trattato davvero di un’esperienza. Unica come l’unicità delle forme che ho prodotto. Lavorare al fianco di un casaro come Paolo ha significato capire davvero cosa ci sta dentro ad una forma di Parmigiano Reggiano: quanta cura nella materia prima, quanto rispetto per chi mangerà quel formaggio, quanta pazienza nella maturazione, quanto legame con la propria terra”.
Che aspettiamo a viverla anche noi, contribuendo in maniera tangibile ad un’opera di bene per la ricerca e alla felicità di chi riceverà in dono un pezzo delle nostre forme di Parmigiano Reggiano.
Per informazioni:
info@caseificiogennari.it
Luigi Franchi