Basta sentire parlare di pani e prodotti da forno come il Panterrone, fatto con grano arso, nelle diverse varianti (alle olive candite, peperoni e capperi, dell’orto - fagiolini, zucchine e sedano, con lampascione), il pane ai quattro gusti (grano arso, salicornia, nero di seppia e grano Senatore Cappelli), i pani sartoriali disegnati sulle esigenze di ogni singolo chef (e siamo anche nell’alta ristorazione), le Dita (taralli distesi come dita in grano macinato a pietra), il Piccione, l’antagonista della colomba, che è racconto di un viaggio perché tocca più luoghi con i suoi ingredienti (Rape rosse candite di Sicilia, nocciole di Giffoni, nocciole Gentile delle Langhe, timo selvatico del Gargano, pepe bianco di Sarawak come unico ingrediente esotico), basta appunto anche solo sentire nominare questo ben di Dio per intuire il giocoso acume di chi ci sta dietro.