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Piccolo Buco: nel cuore di Roma, storia di una pizza che diventa gourmet

30/11/2017

Piccolo Buco: nel cuore di Roma, storia di una pizza che diventa gourmet
La strada è una di quelle che risuonano del calpestio frenetico dei turisti, una di quelle dove lo sguardo si perde tra i tavolini dei tanti locali per avventori stranieri che si susseguono lungo la via lastricata di sanpietrini disconnessi. È la Roma che ruota attorno alla Fontana di Trevi, la Roma che coinvolge e trascina nella sua scomposta allegria. Difficile scorgere questo angolo di buona cucina, troppo poco vistoso per risaltare tra il fragoroso rumoreggiare di risate, suoni, e insistenti richiami dei “buttadentro” che si agitano all’ingresso dei ristoranti.

Ma il Piccolo Buco c’è, e chi ne ha provato le specialità sa bene come ritrovarlo e consigliarlo. Il nome non mente, ma descrive perfettamente gli spazi interni dove a far da padrone è il profumo di forno, pomodoro, pane caldo e bontà. Ad accogliere con il sorriso lui, Luca Issa, fresco dei suoi 31 anni e della voglia di dare il meglio. Cresciuto osservando il padre al lavoro, ora Luca si trova alle prese con il desiderio di giocare le sue carte e portare avanti un’attività che vuole essere un punto di riferimento per romani e amanti della buona tavola.
Piccolo Buco: nel cuore di Roma, storia di una pizza che diventa gourmet
Luca ama scegliere e provare gli ingredienti personalmente, si diverte ad affiancare il pizzaiolo negli accostamenti per proporre sempre qualcosa di diverso che vada a completare il menù, in un mix tra classico e stravagante. Ed in bocca ogni singolo elemento lascia il segno: la mozzarella fiordilatte proviene da Agerola, la polpa di pomodoro di una varietà autoctona di pomodoro Prunillo, il lardo è di Sauris, la burrata di Andria, le alici del Cantabrico e il profumato olio extravergine di oliva arriva da Itri.

Ecco quindi che dal crepitante forno a legna escono pizze come la Giallo e Testun al Barolo, con fiordilatte, pomodoro datterino fresco, Testun al Barolo, origano dell’Etna e olio EVO; la Bufala DOP, Cicoria e Guanciale croccante dove la mozzarella viene sfilacciata a mano; Radicchio trevigiano, fiordilatte e ricotta di bufala DOP; Funghi, Salsiccia di Monte San Biagio tagliata al coltello e mozzarella.
Piccolo Buco: nel cuore di Roma, storia di una pizza che diventa gourmet
Il consiglio è quello di lasciar fare a Luca optando per la degustazione e la possibilità di provare un percorso durante il quale assaporare diverse tipologie di pizza e focacce realizzate con materie prime inusuali, abbinamenti inaspettati ma dal sapore avvolgente, che vi riempiranno di soddisfazione. Insomma, veri e propri spicchi gourmet.

E per chi preferisce la più classica cucina romana, lo chef è conosciuto per i suoi Tonnarelli cacio e pepe, i Rigatoni alla Carbonara ed il Risotto al pesto di Rucola, Testum al Barolo e Guanciale croccante. A rendere i secondi un vero trionfo di piacere per i carnivori solo le salsicce, il filetto di manzo e l’abbacchio provenienti dalla Macelleria Feroci, storica boutique della carne romana.
Piccolo Buco: nel cuore di Roma, storia di una pizza che diventa gourmet
Piccola nota da non dimenticare: il Piccolo Buco è veramente molto ristretto in fatto di posti e spazio, ma soprattutto luogo di rito per clienti divenuti più che abituali, quindi prenotare per tempo è raccomandato.

Chiara Marando

Piccolo Buco
Via del Lavatore 91 - Roma
Tel. 06.69380163
www.pizzeriapiccolobuco.it
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