Sempre in sala, dunque, ma con un occhio in cucina; questo il segreto di Stefano Canosci: studiare e imparare da coloro che già sanno. Sente la predisposizione a portare in tavola la storia della cucina, a instaurare un rapporto diretto con lo chef e farsene portavoce, poi interprete.
Da autodidatta, la sua pizza diventa ben presto iconica e identitaria. Studia i lievitati e mette le mani in pasta; si documenta sui libri dei maestri pizzaioli moderni, come Simone Padoan, approfondisce metodi e trova nuove versioni di impasto. È soprattutto Santarpia il suo modello e Stefano, seguendone l’esempio, trova il suo stile personale.
Nel 2014, la svolta definitiva. Pizzeria Chicco è già una realtà che inizia a farsi conoscere poi, un giorno, nel locale di Colle Val d’Elsa entra Luigi Cremona e Stefano prende parte al suo famoso concorso Pizza Chef Emergente. “Fu un’esperienza molto positiva – racconta – che confermò la mia passione per la pizza. Da lì fu un crescendo: il primo spicchio della guida Gambero Rosso fino a ottenere 3 spicchi nel 2020 e il premio Miglior Pizza d’Italia nel 2021. Oggi non faccio più cucina, solo pizza e ne vado orgoglioso”.