Le comunità del cibo e del vino emiliano-romagnole si daranno appuntamento dal 16 al 18 novembre prossimi (e lunedì 19 solo per gli operatori), nei padiglioni della Fiera di Faenza per la più importante rassegna regionale dedicata all’enologia e alla gastronomia territoriale.
Quest’anno gli organizzatori, per presentare il programma dell’evento, hanno scelto gli avveniristici spazi della Casa Museo Enzo Ferrari di Modena, un ambiente per nulla casuale visto il filone che avrà Enologica 2012. Mirando a un confronto molto attuale e controverso, Enologica impernierà l’asse della manifestazione su temi centrati su modernità e tradizione nella nostra cucina.
Solo un gioco di parole, come ha argomentato il curatore della manifestazione, Giorgio Melandri, o forse qualcosa di più profondo. Prendendo spunto dalla celebre frase un po’ ad effetto pronunciata dal filosofo francese Michel Serres, “possiamo essere rivoluzionari e tradizionali allo stesso tempo…” si svilupperanno su questo tema confronti e dibattiti in un’agenda nutrita e appassionante.
Il tema di Enologica parte da un interrogativo, la migliore innovazione a tavola “scaturisce” dal passato e dalla tradizione oppure la modernità ha tradito la cucina e le aspettative dei suoi cultori?
Cibi popolari, cucina contadina, valori della terra e del naturale, sapranno riprendersi quel ruolo che gli apparteneva? L’innovazione in cucina ha tradito le attese (?), c’è tutto da lasciare o c’è qualcosa che deve rimanere. L’innovazione di oggi potrà essere tradizione un domani? Con questi interrogativi si apriranno sicuramente accesi confronti e probabilmente anche certe divergenze animando un dibattito sicuramente interessante e avvincente.
Per tre giorni Faenza ed Enologica diventeranno un crocevia di idee e opinioni negli spazi adibiti alla manifestazione, ma anche nei tanti luoghi, ristoranti e trattorie coinvolte tra Emilia e Romagna. Enologica sarà la vetrina di 140 cantine vinicole per esporre i propri vini assieme ad altre realtà produttive della regione. Sarà il “Teatro dei cuochi”, per avvicinare la ristorazione con le realtà produttive del territorio; “Torre di Babele”, spazio per il confronto di giornalisti, blogger e appassionati; inoltre un “Caravanserraglio” luogo non luogo di dibattiti, testimonianze e spazio di confronto tra addetti ai lavori e pseudo intenditori.
Sarà infine Enologica, l’occasione per gli appassionati di vini per immergersi in nuove esperienze sensoriali con degustazioni di vini importanti italiani e stranieri presentati dagli stessi produttori ed esperti in un contenitore dal brioso titolo “Are you experienced” che consentirà di allargare gli orizzonti e di aprirsi ad esperienze e contaminazioni.
Quest’anno Enologica si aprirà al mondo della cooperazione e alle sue importanti realtà produttive che in questa regione trovano le strutture più importanti. E’ una manifestazione come ha ricordato l’assessore all’agricoltura dell’Emilia Romagna, Tiberio Rabboni, che in pochi anni è cresciuta in dimensione e soprattutto in qualità, perché non ha affittato soltanto spazi ai protagonisti della filiera, ma ha saputo mettere a confronto le idee e le aspettative facendo crescere una cultura del fare assieme unendo il mondo del vino con quello del cibo; il mondo della ristorazione con quello della produzione agricola.
Roberto Martinelli