“Non vogliamo essere un’associazione elitaria, ma bensì aperta a chi si vuole impegnare a rilanciare il Soave, questo grande vino che tanti consumatori ancora ignorano le sue più alte e straordinarie qualità organolettiche”. Così Sandro Gini, primo presidente dell’associazione Soavecru si è presentato alla stampa assieme al gruppo delle cantine aderenti. Composto da 16 piccoli produttori di Soave di altissimo livello, Soavecru vuol dire soprattutto territorio e qualità o meglio, la più alta espressione vitivinicola di Soave i cui vigneti si collocano nell’area collinare delle sottozone del Soave Classico e dei Colli Scaligeri. Ossia le sottozone di più alto pregio qualitativo.
ll fine dell’associazione è affermare una nuova immagine del Soave e della denominazione cercando di esaltare – ha sottolineato il presidente Gini – la percezione qualitativa promuovendo una più chiara segmentazione dell’offerta. Con la nostra associazione Soavecru, intendiamo trasmettere la passione e la qualità del prodotto delle nostre cantine, dimostrando come sia possibile adottare una viticoltura ed una enologia più attenta all’ambiente. Nella viticultura italiana serve formazione e coordinamento, di conseguenza per essere competitivi non basta lo sforzo di tanti singoli produttori, la realtà italiana fatta da micro cantine ha bisogno della condivisione di percorsi formativi sia nelle attività nei campi quanto in cantina”.
L’associazione Soavecru è impegnata concretamente a portare avanti i valori di una viticultura sana e rispettosa del territorio. Per questo si è impegnata a sperimentare con successo l’introduzione nei vigneti del bacillo turingensis, meglio conosciuto come tecnica della “confusione sessuale” attraverso le trappole ferormoniche per combattere la farfalla della tignola, uno dei più insidiosi insetti che attecchisce la vite. Quindi da Soavecru, non solo progetti sperimentali, ma anche attività concrete per volgere verso a una viticoltura sempre più sostenibile con una qualità vinicola ai massimi livelli del mercato.
La nascita di questa associazione è stata condivisa dal Consorzio di Tutela che si è confrontata coi soci promotori perfezionando assieme a loro finalità e obiettivi, per una crescita del Soave in Italia e nel mondo.