Come e quando è nata la tua attività, l’azienda agricola La Saggezza della Terra?
“Mio fratello Davide è un mangiatore seriale di risotti. Da un giorno all’altro, nel 2012, mi disse ‘perché non proviamo a produrre zafferano? Forse pensava che farselo in casa sarebbe stato più economico (sorride, ndr). Rimasi un po’ spiazzata, ma finimmo con il piantare i primi 50 bulbi. Due anni dopo ho lasciato il mio lavoro, nel campo alimentare biologico, per dedicarmi a questa attività.”
La terra è arrivata di punto in bianco nella tua famiglia o avevate già dei precedenti in agricoltura?
“No, siamo storicamente legati ai campi. A cominciare da nonna Teresa, che ne era innamorata, fino a nostro padre. Ma nessuno aveva mai pensato di provare a piantare questa coltura. Effettivamente lo zafferano non è un prodotto tipico di queste parti. Proprio per questo da un lato sono nate le difficoltà, dall’altro le opportunità.”
Come hai cominciato?
“Mi sono iscritta a un corso sullo zafferano, a Castelnuovo ne’ Monti poi ci siamo associati a Zafferano Italiano. Tutt’ora seguiamo le regole imposte dal disciplinare di produzione dell’associazione e facciamo squadra con gli altri membri, è importante. Il resto è il lavoro sui campi, dall’impianto dei bulbi fino alla raccolta e il lavoro annuale di narrazione e promozione del prodotto.”