Gli italiani hanno riscoperto l’Italia in questi due anni, ha ricordato Giorgio Palmucci, presidente ENIT. E questo è un bene se pensiamo che una ricerca di un paio di anni fa evidenziava che un italiano su due non conosceva neppure tutti i nomi delle regioni. Ma oggi è necessario far ripartire i flussi dall’estero e, per questo, è necessaria anche una forte innovazione nel modo di comunicare e promuovere l’Italia. Per farlo, ricorda Palmucci, il primo obiettivo è lavorare tutti insieme, verso un’unica direzione.
Il ministro del turismo, Massimo Garavaglia, ha esordito ribadendo che “il tema della fiducia è fondamentale” così come è necessario lavorare per obiettivi raggiungibili in breve tempo: prima è stato il tempo dei sostegni, ora c’è quello del futuro e il turismo, se adesso rappresenta circa il 13% del PIL, può velocemente arrivare al 20%, utilizzando in maniera seria i fondi del PNRR, definendo con chiarezza gli obiettivi.
Lorenzo Cagnoni, presidente di Italian Exhibition Group, oltre ad esprimere una evidente soddisfazione per i risultati che questa fiera sta portando, ha analizzato l’importanza di avere un sistema fieristico italiano solido ed efficiente perché, in tal modo, anche i territori ne traggono un vantaggio certo pari a circa il 10/12% del PIL provinciale.
Infine un dato che fa riflettere sui mutamenti sociali in atto: i giorni di vacanza si accorciano e, quindi, occorre valorizzare le destinazioni facendo emergere tutto ciò che di bello e di buono ha questo Paese. Non sono più i tempi del Grand Tour del Settecento che durava 40 mesi, ora bisogna concentrare tutto in pochi giorni. Che siano giorni degni di lasciare un ricordo indelebile dell’Italia.
Luigi Franchi