Museo del Tartufo Nero di Fragno
Ultimo nato in famiglia, il Museo del tartufo Nero di Fragno sorge all’interno del piccolo ma gradevole centro storico medioevale di Calestano (PR), nelle vecchie carceri sotto il comune, scelte in quanto luogo sotterraneo, immersivo, come lo è il mondo del tartufo stesso. In natura esistono molte specie di questo fungo ipogeo, ma solo nove sono reperibili sul mercato italiano. “Il Tartufo uncinato di Fragno – dobbiamo sapere – si riconosce per il peridio verrucoso di colore nero, la gleba nocciola scuro, le dimensioni generalmente medie, il periodo di maturazione autunnale e invernale avanzato. Profumo intenso, gradevole, sapore dolce nocciolato, leggermente fungino”.
Questa e molte altre nozioni ancora più curiose di botanica, storia, gastronomia, letteratura, senza dimenticare l’esperienza sensoriale, si possono cogliere in un percorso ben pensato da più menti (a partire da Giancarlo Gonizzi, Coordinatore del circuito museale), che contempla sezioni didattiche, multimediali e ludiche. Ma ad emozionare è l’esperienza immersiva nel bosco, attraverso un filmato estesamente proiettato sui muri di una torre in pietra, che avvolge il visitatore coinvolgendolo nello speciale rapporto che lega l’uomo e i suoi due inseparabili cani, razza Lagotto Romagnolo, nella ricerca (azione che è diventata patrimonio immateriale dell’Umanità Unesco nel 2021).
La stessa visita museale si pone come una sorta di caccia al tesoro, per cui se si completa una scheda, ricevuta in dotazione all’ingresso, con alcune informazioni raccolte si riceve un premio finale.