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Riccardo Lucque: il sapore dell’Italia nel cuore di Praga

04/04/2025

Riccardo Lucque: il sapore dell’Italia nel cuore di Praga

Praga non è solo una città di ponti di pietra e torri gotiche che si allungano verso il cielo. Esistono altri passaggi, meno visibili ma altrettanto potenti: quelli tracciati dal destino, dalle scelte inaspettate e dai profumi che s'insinuano tra le strade acciottolate. Uno di questi porta il nome di Riccardo Lucque, un uomo che non si è limitato ad aprire ristoranti, ma ha intessuto un pezzo d'Italia nel cuore della capitale ceca.

Sette locali, una scuola di cucina, collaborazioni con club esclusivi: la sua non è soltanto una storia di successo imprenditoriale, ma la prova che la nostalgia può trasformarsi in visione. E tutto è iniziato quasi per caso. O almeno così sembrava. 

Riccardo LucqueRiccardo Lucque

Dall'Italia a Praga: il viaggio del gusto

Fano, la sua città natale, sembrava un punto di partenza, non un orizzonte. La carriera di Lucque lo ha portato a Londra, New York e infine, l’amore per una donna morava, lo ha condotto a Praga, una terra che allora conosceva solo un'ombra sbiadita della cucina italiana. "All'epoca, la cucina italiana era poco rappresentata e spesso male interpretata", ricorda Lucque. Ma il caso è solo il travestimento che il destino indossa quando vuole sorprendere.

Dopo aver affinato le sue abilità di chef in uno dei ristoranti più esclusivi della città, Riccardo ha capito che era tempo di smettere di servire i sogni altrui e iniziare a impastare il proprio. Così, nel 2005, ha acceso i fornelli di Aromi, il primo tassello di un mosaico che avrebbe trasformato il palato di Praga. Da quel momento, ogni piatto è diventato una piccola rivoluzione, ogni ristorante una dichiarazione d'amore: all'Italia, alla tradizione, ma anche alla città che lo ha accolto. Perché la cucina è questo: un ponte tra terre lontane, costruito con farina, passione e un pizzico di audacia.

Riccardo Lucque: il sapore dell’Italia nel cuore di Praga

Sette ristoranti, un'unica filosofia

Oggi, Lucque gestisce sette ristoranti, ognuno con una sua anima, ma con un obiettivo comune: offrire il meglio della cucina italiana. "Nei miei locali non ci sono compromessi: la qualità degli ingredienti è sacra", afferma. Il piatto più richiesto? La caponata con mozzarella di bufala, che, nonostante i tentativi di rimuoverla dal menù, resta un must per la clientela.

La sfida più grande? Garantire pesce fresco e prodotti autentici in un mercato senza sbocchi sul mare. "All'inizio era complicato, ma oggi abbiamo accesso a tutto. Lavoro con fornitori fidati e importo direttamente alcuni prodotti", spiega.


Tradizione e innovazione: l'equilibrio perfetto

Pur restando fedele alla tradizione, Lucque non teme l'innovazione. "La cucina italiana è in continua evoluzione. Il prodotto deve parlare da sé, ma se un ingrediente internazionale ha senso, non ho paura di usarlo", dice.

Lo stesso approccio vale per la formazione del personale. La sua filosofia è chiara: "Un ristorante senza un team motivato è solo una stanza vuota con tavoli e sedie". Per questo, ha costruito una squadra fedele, con alcuni collaboratori al suo fianco da vent’anni. La formazione continua è centrale: viaggi in Italia, workshop con i produttori. La conoscenza si costruisce sul campo".

Riccardo Lucque: il sapore dell’Italia nel cuore di Praga
Riccardo Lucque: il sapore dell’Italia nel cuore di Praga

Il vino: un legame con le radici

Con una carta di 300 etichette italiane, il vino ha un ruolo centrale nei ristoranti di Lucque. "Il Verdicchio della mia terra non manca mai ma siamo anche tra i maggiori consumatori di metodo classico in Europa dell’Est. Ora mi propongono anche il vino dealcolato: forse lo inseriremo, ma qui a Praga i trasporti sono efficienti e, nonostante il limite zero per la guida, le persone sanno organizzarsi".
 

Consigli ai giovani chef: il coraggio di partire

Dopo vent’anni all’estero, Lucque ha un consiglio chiaro per chi sogna una carriera internazionale: "Viaggiate, lavorate con i grandi chef, e non pensate subito alla retribuzione. L’esperienza all’estero cambia la prospettiva e apre porte inimmaginabili".


Uno sguardo al futuro

L’ultima sfida di Lucque? Una pizzeria con farine speciali provenienti dalle Marche. "Ci credo molto, è un progetto in cui metto tutta la mia esperienza e passione", racconta. Il settore della ristorazione ha le sue difficoltà, ma il futuro sembra promettente: "Praga è cresciuta tantissimo e la qualità della vita è alta. C'è ancora molto da fare, ma la strada è quella giusta".


La storia di Riccardo Lucque dimostra che la passione, quando incontra determinazione e competenza, non conosce confini. E che la cucina non è solo cibo: è memoria, incontro, destino.

a cura di

Ilenia Martinotti

Nel marketing e comunicazione digitale con un cuore che batte per il cibo! Curiosa di natura, sempre alla ricerca di nuove storie da raccontare e sapori da scoprire.
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