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Ristorazione collettiva, la svolta di Elior

19/12/2016

Ristorazione collettiva, la svolta di Elior
Quella di Elior - gruppo che studia, prepara e serve ogni anno oltre 100milioni di pasti distribuiti principalmente tra mense aziendali, scuole e istituti ospedalieri – è una svolta che riguarda il modo di considerare l'alimentazione, che non è più solamente cibo ma stile di vita, non solo nutrimento ma salute e piacere. Per attuarlo il gruppo ha chiesto l'appoggio dell'Istituto Farmacologico Mario Negri e di alcuni chef - tra i quali Giancarlo Morelli del Pomiroeu- che hanno esteso il loro lavoro di ricerca a individuare menu evoluti, in grado di soddisfare, oltre alla pura necessità di cibarsi, il bisogno di farlo attraverso un'alimentazione equilibrata e sana, superando i limiti di quella che viene comunemente chiamata, spesso con significato diminutivo, "mensa aziendale".
Ristorazione collettiva, la svolta di Elior
Le ragioni di questo cambiamento, o piuttosto di questa evoluzione, ce le spiega Andrea Cartoccio, direttore marketing Gruppo di Elior: "Il progetto nasce da un insieme di considerazioni. Innanzi tutto dall'osservazione del mondo e dei mutamenti che dagli anni '50 in poi, quando la mensa aziendale nacque e divenne diritto acquisito grazie all'opera dei sindacati, ci hanno accompagnato. Negli anni 80-90 già si poté osservare l'evoluzione verso uno stile più moderno e innovativo: la presenza di piatti alternativi nei menu, una maggiore varietà di alimenti, fino ad arrivare a oggi. Oggi le grandi aziende con migliaia di dipendenti non ci sono quasi più, sono più piccole e il pranzo non è più un momento strutturato ma un'occasione che si svolge secondo modalità differenti, con orari flessibili e sedi varie. Cambiano i gusti e le necessità".
Col cambiamento della società, anche Elior, dunque, cambia e si adegua. Innanzi tutto alla presa di coscienza di non essere più l'unica alternativa possibile ma una delle tante a disposizione del lavoratore o dell'azienda in causa. "Questa situazione ci invita a modificare il nostro approccio al cliente - afferma Andrea Cartoccio - e ad avvicinarci a un tipo di ristorazione sempre più commerciale, sempre una ristorazione facilitata ma certamente non più unica. Oggi la gente vuole sperimentare anche in un ambiente come quello collettivo: il pasto non risponde più solo all'esigenza di riempire lo stomaco. Quindi, cambiano le regole del gioco e dobbiamo adeguarci ad esse".
Ristorazione collettiva, la svolta di Elior
La tecnologia riveste un ruolo basilare in questo cambiamento. Oltre agli innegabili vantaggi pratici - la preparazione e l’erogazione dei pasti si avvale con enorme profitto dell'uso di attrezzature e tecniche all'avanguardia - l'orientamento riguarda anche le frontiere del web e dei suoi strumenti.
Spiega Andrea Cartoccio: "Stiamo studiando dei percorsi tecnologici legati all'utilizzo dello smartphone, ormai un must per ogni italiano. È  imminente l'uscita di un’app che ci permetterà di dialogare con l'utente non solo per proporre giornalmente il nostro menu e permettere di operare una scelta ma per gestire la sua giornata alimentare in diversi modi: apprendere e organizzare i suoi pasti secondo uno schema dietetico bilanciato che comprenda non solo il pranzo in azienda ma la cena a casa; facilitare i pagamenti attraverso una piattaforma tecnologica in grado di gestire il pre e il post payment, tutto con modalità semplice e veloce. Insomma, il nostro rapporto con l'utente finale si avvicina sempre più a quello del cliente comune. Ci stiamo lentamente, ma in maniera inevitabile e strategica, trasformando da azienda b2b in azienda b2c2b, secondo il principio del 'conosco, interagisco, fornisco il servizio migliore'.
Ristorazione collettiva, la svolta di Elior
Un po' diverso è il discorso per gli ospedali o le scuole dove i valori nutrizionali, che sono i pilastri indispensabili, sono già presenti da tempo e la dieta mediterranea e i principi dell'educazione alimentare, compresa l'attenzione a intolleranze, allergie, diete religiose o alternative, sono già applicati da tempo. Anche qui abbiamo dei progetti ma sarebbe prematuro parlarne".
Resta l'interrogativo sul possibile risvolto economico dello sviluppo di un progetto così radicale, ma il dottor Cartoccio si mostra fiducioso anche sulla gestione dei costi: "Le richieste del mercato implicano risposte anche sul fronte dell'offerta. Siamo certi di poter continuare a offrire una ristorazione di qualità a prezzi calmierati rispetto alle offerte commerciali classiche perché la forza del nostro gruppo risiede anche nella nostra potenza numerica. Crescere e avere un'offerta articolata avrà indubbiamente un impatto sull'adeguamento dei prezzi, necessario per garantire la qualità delle nostre proposte, ma siamo assolutamente in grado di rispondere a queste esigenze mantenendo un prezzo competitivo".

Marina Caccialanza

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