Considerato il numero crescente di quanti si lasciano guidare da internet nella scelta del ristorante dove trascorrere una serata, essere presenti in Rete nel modo più adeguato per essere scovati con velocità dalla potenziale clientela dovrebbe ormai essere per ogni locale un vero e proprio must. E, invece, non è così. Oltre il 50% dei siti di ristoranti, infatti, è male indicizzato e quindi difficile da trovare sui motori di ricerca. E dinamiche non molto differenti interessano i consorzi dei prodotti tipici, visto che nove su dieci sul web sono praticamente “invisibili”.
A metterlo in evidenza è l’anteprima del report “Italian Data Flavour 2018”, una ricerca che sarà pubblicata nella sua interezza solo a ottobre e che è stata realizzata da Fiera Bolzano in collaborazione con Noonic, agenzia di consulenza digitale, selezionando 356 ristoranti stellati e 273 consorzi di tutela. L’obiettivo? Analizzarne il grado di digitalizzazione, mettendo in evidenza gli aspetti da migliorare.
Ecco, per punti, che cosa è emerso.
356 ristoranti stellati analizzati nel loro contesto digitale
• Sono 2 milioni le prenotazioni online tramite Tripadvisor.
• 4 utenti su 5 cercano un ristorante su internet prima di effettuare una prenotazione.
• Prima di scegliere un ristorante vengono consultate da 6 a 12 recensioni.
• Anche se tutti i ristoranti analizzati (98%) hanno un sito internet, meno della metà sa realmente farlo funzionare, rispettando gli standard Seo che consentono di farsi trovare online.
• Meno di un ristorante su due accetta prenotazioni online.
• Solo l’8% dei siti monitorati gestisce i dati degli utenti tramite connessione sicura.
• L’83% dei ristoranti presi in considerazione è presente su Facebook, ma solo il 24% lo aggiorna con costanza (con minimo due post a settimana). Seguono, tra i social più utilizzati, Instagram (52%) e Twitter (26%).
273 Consorzi (DOP, IGP ecc.): come viene presentato il meglio dei nostri prodotti tipici attraverso il digitale?
• L’89% delle realtà prese in esame ha un sito internet e il 43% vi prevede almeno una seconda lingua.
• Oltre il 90% non rispetta gli standard minimi Seo.
• Il 14% dei siti monitorati gestisce i dati degli utenti tramite connessione sicura.
• I social più utilizzati sono Facebook (77%), Instagram (45%) e Twitter (34%).
• Il 44% lo aggiorna con costanza (minimo due post a settimana).