Il Palio del Maccherone al pettine, delle Valli mirandolesi, ritorna anche quest’anno riconfermandosi uno degli appuntamenti più golosi della Provincia di Modena, certamente famosa per tortellini, tortelloni, e lasagne, meno nota per questo piatto altrettanto antico e fortemente radicato in particolare nella Bassa modenese. Una sfida vera e propria tra sei frazioni di Mirandola, località che diede i natali all’umanista e filosofo Pico della Mirandola, che si disputerà a suon di maccheroni preparati in sei modi diversi grazie all’opera dei volontari delle frazioni di San Martino Spino, Gavello, Quarantoli, Mortizzuolo, San Giacomo Roncole, e Cividale che ha aderito quest’anno. L’iniziativa ha finalità benefiche, il ricavato verrà donato alle associazioni di volontariato della zona, ma sarà anche uno straordinario momento conviviale per il territorio e per quanti giungeranno dalle città vicine, con l’obiettivo di superare l’affluenza record di 1200 ospiti dell’anno scorso. Un piatto la cui origine si perde nei secoli, il maccherone al pettine nasce probabilmente grazie a un’intuizione o a una casualità concepita fra le mura domestiche. Il pettine, strumento usato per produrre il maccherone, è una parte di telaio da tessere, presente in molte case contadine che con buona probabilità cominciò ad essere utilizzato per riprodurre le righe sulla pasta trasformandola da liscia a rigata, poi arrivò il condimento, l’esaltazione si raggiunge con un ragù di carne di coniglio, animale allevato nelle corti contadine e cucinato per le feste più importanti. Chi arriverà dunque sul podio della terza edizione del Palio? Lo deciderà la giuria popolare formata dalle centinaia di persone sedute a tavola; la giuria tecnica, presieduta dallo scrittore e archeologo Valerio Massimo Manfredi (che durante l’evento riceverà il riconoscimento di Ambasciatore del maccherone al Pettine 2015), affiancato da Luca Marchini, patron e chef del Ristorante L’Erba del Re, e presidente del Consorzio Modena a Tavola; Roberto Armenia, giornalista e comunicatore con all’attivo numerosissimi eventi letterari ed eno gastronomici; Luigi Franchi, giornalista, profondo conoscitore degli artigiani del gusto e delle mille eccellenze del nostro Paese, coordinatore dell’associazione Chef to Chef Emilia Romagna; Simona Vitali, autrice di un blog dove racconta con sensibilità le storie di cibo incontrate nei suoi viaggi; Giuseppe De Biasi, narratore dell’Italia del vino e del cibo, attraverso autorevoli collaborazioni con testate nazionali; Pierluigi Senatore caporedattore e voce autorevole di Radio Bruno, dedito a un giornalismo d’impegno; Luca Bonacini Gran Maestro della Confraternita del Gnocco d’Oro, giornalista eno food, ed estimatore della cucina in tutte le sue molteplici espressioni; Enrico Belgrado, un’attività dedicata al marketing territoriale. Ma anche dalla terza giuria, quella internazionale che anch’essa darà il suo qualificato contributo per definire il podio 2015.
Luca Bonacini