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Saint Georges Premier, tra storia e futuro

27/02/2025

Saint Georges Premier, tra storia e futuro

Immerso nel parco di Monza, uno scrigno di storia, destinazione perfetta per vivere un’esperienza gastronomica e culturale unica


È l’unico ristorante all’interno del parco della Villa Reale di Monza; è facilmente raggiungibile da Milano; offre un’ambientazione affascinante con l’ampio giardino e le sale antiche; mantiene il fascino del luogo d’altri tempi che accoglie una clientela raffinata e oggi propone una cucina di alto livello adeguata ai tempi e curata nella sostanza e nella rappresentazione. Il Saint Georges Premier ritrova il fulgore che non aveva mai abbandonato ma tenuto un po’ in disparte, e lo fa grazie alla guida di giovani professionisti competenti, organizzati, che guardano lucidamente al futuro.

Salone del parcoSalone del parco

Storia e leggenda
La Villa Reale di Monza sorge nel 1771 quando l’arciduca Ferdinando d’Asburgo, figlio dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria, giunge a Milano e vi colloca la sua corte. Monza, a pochi chilometri dalla città, con la ricca vegetazione e le ville nobiliari, è scelta per le vacanze estive. L’architetto Giuseppe Piermarini viene incaricato della costruzione della villa, parte di un progetto più ampio che mira a riqualificare il territorio, e l’arciduca ne fruisce come residenza di campagna fino all’arrivo di Napoleone Bonaparte. È il 1796.
Da quel momento il luogo subisce fasi alterne di splendore e decadimento finché, con l’annessione al Regno dei Savoia, re Umberto I la sceglie come luogo di villeggiatura e ne affida il restauro all’architetto Achille Majnoni d’Intignano, bruscamente interrotto dall’assassinio del sovrano. Il nuovo re, Vittorio Emanuele II dona il complesso al Demanio dello Stato.
Oggi la Villa, con i Giardini Reali e il Parco, gestiti dal Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, sono di proprietà del Ministero della Cultura, Regione Lombardia, Comune di Monza e Comune di Milano. I giardini costituiscono uno dei primi esempi di giardino “all’inglese” del Nord Italia; il parco è un enorme spazio verde con percorsi pedonali e ciclabili, folta vegetazione, ville storiche e un centro ippico. Ma soprattutto, il Parco di Monza è famoso per ospitare il celebre Autodromo nazionale di Formula 1.
Ed è qui, tra natura e storia, che sorge l’antica Fagianeria Reale, edificio realizzato nel 1838 dall’architetto Giacomo Tazzini per ospitare l’allevamento di fagiani del re: oggi è la sede del Saint Georges Premier Restaurant. 

La sala La sala

Retaggio e futuro
Come è possibile conservare il ricordo degli antichi fasti e al tempo stesso proiettarne la visione nel mondo contemporaneo? Occorre, forse, trovare il giusto equilibrio tra tradizione e innovazione, valorizzando la storicità del luogo e il suo retaggio arricchendoli delle peculiarità moderne in grado di attribuire una nuova connotazione al luogo e alla sua proposta. Bisogna dare una nuova identità che non risulti offuscata dalla nebbia dei ricordi ma, anzi, li evidenzi come un pregio; svecchiare l’immagine senza snaturarla; alleggerire gli orpelli ma mantenerne l’atmosfera. È il compito assunto dallo staff del ristorante Saint Georges Premier: il direttore di sala Enea Kapllani, il sommelier Giulio Magrì, la responsabile eventi Sara Mazzoleni. E, soprattutto, i protagonisti in cucina, una brigata guidata dall’executive chef Roberto Conti che, grazie alla sua esperienza e abilità, ha saputo valorizzare il menù, senza alterarne l’essenza, per rimanere fedele alla tradizione cara ai suoi affezionati clienti e, al contempo attrarre una clientela più giovane. 

Lo chef Roberto ContiLo chef Roberto Conti
Al suo fianco, figura essenziale, il resident chef Giuliano Fusaro, giovane e talentuoso, con alle spalle esperienze di alto livello in alcuni tra i più noti ristoranti di Milano.
Sono loro il volto nuovo del Saint Georges, sono loro il futuro. Un compito non facile in un contesto complesso; una sfida tutta da giocare.
Lo chef resident, Giuliano FusaroLo chef resident, Giuliano Fusaro

Eleganza e charme per momenti unici
Immerso nel verde, l’edificio principale offre un grande salone al piano terra arricchito da un antico camino, e tre sale più raccolte al piano superiore affacciate sull’ampio giardino con dehors e gazebo. È il luogo ideale per eventi conviviali, per matrimoni romantici. L’atmosfera sospesa tra passato e presente è suggestiva e raffinata, versatile e accogliente, ammantata di fiabesco e richiama antiche leggende popolate di gnomi, streghe e cavalieri misteriosi. Un cavaliere è infatti rappresentato sullo stemma del ristorante e si narra che nelle notti di luna piena si senta il rumore degli zoccoli del suo cavallo, in lontananza.
Ma il luogo, storico, si presta perfettamente a eventi moderni, come il brunch della domenica, diventato appuntamento imperdibile, con un ricco buffet di specialità dolci e salate, sfiziosità per ogni palato, momento prediletto dalla clientela del posto.
E naturalmente il Saint Georges Premier diventa hospitality durante il Gran Premio di Formula Uno quando offre agli appassionati di automobilismo pacchetti su misura per poter assistere alla corsa da postazioni privilegiate, traporti in navetta da e per l’autodromo e opzioni per il pranzo al ristorante. Un modo esclusivo per vivere l’evento in diretta tra simulatore e maxi schermo, circondati da comodità e brunch/buffet allestiti per l’occasione. 

Capasanta, Polpo, Patate, Champagne e BergamottoCapasanta, Polpo, Patate, Champagne e Bergamotto
Lombo di Agnello, Porro bruciato, Lattuga alla Plancia e Salsa alla LiquiriziaLombo di Agnello, Porro bruciato, Lattuga alla Plancia e Salsa alla Liquirizia

A tavola con classe
L’offerta gastronomica, in questo contesto così variegato, è il fiore all’occhiello perché studiata con estrema meticolosità per accogliere sì una clientela esigente e raffinata in primis - non si capita per caso al Saint Georges ma per fedeltà al luogo e all’ambientazione classica - e progettata con grande lungimiranza perché i clienti di oggi si armonizzino che le nuove generazioni, i clienti di domani. La transizione in atto, che parte proprio da uno staff giovane e intraprendente, mira ad attrarre e coinvolgere chi aspira a una cucina innovativa, chi guarda oltre i gusti tradizionali per abbracciare nuovi stili e sapori insoliti. Il giusto bilanciamento di questa ricetta piena di ingredienti diversi è l’obiettivo di Roberto Conti e Giuliano Fusaro, e lo dimostrano con un menù delicato, elegante e accattivante. Ricette storiche personalizzate, spiega chef Giuliano Fusaro: “Abbiamo scelto alcuni piatti storici della tradizione italiana e del ristorante e li abbiamo alleggeriti, armonizzati e dato un tocco di originalità con attenzione alla stagionalità e alla sostenibilità. Come antipasto, accanto a icone come la catalana di crostacei offriamo per esempio l’alternativa sedano rapa, cavolfiore, topinambur e scorzonera, piatto vegetariano delicato e avvolgente, oppure la capasanta, polpo, patate e champagne col bergamotto che rinfresca e aromatizza. Il risotto allo champagne, raffinato ed elegante, resta intoccabile ed emblematico e i clienti lo chiedono; ma proponiamo anche il tortello di baccalà con limone e olive. Abbiamo introdotto ingredienti esotici in piatti classici, per dare una sferzata di contemporaneità come nella ricciola con senape, cavolfiore e pak choi con salsa al vino bianco; scegliamo le carni selezionando la materia prima accuratamente come per il lombo di agnello, porro bruciato, lattuga alla plancia e salsa alla liquirizia”.

Giuliano Fusaro, nato a Milano ma di origini friulane, appare come un bell’esempio della nuova generazione di cuochi italiani. Diplomato al Carlo Porta, istituto alberghiero tra i più prestigiosi, afferma: “La scuola mi ha fatto capire cosa volevo fare nella vita, mi ha dato uno scopo e gli strumenti per raggiungerlo”. Ama il suo lavoro e, appassionato, guarda oltre le mode e le tendenze, cerca il suo stile personale che appare tecnicamente equilibrato e armonioso, originale con giusta misura. Non vuole strafare, segue la sua strada con maturità esemplare. Appena trentenne, ha già accumulato esperienze molto formative presso cucine importanti, l’ultima presso Terrazza Duomo 21 a Milano dove entra in sintonia con Roberto Conti. Da questo incontro inizia la nuova stagione del Saint Georges Premier: sarà una lunga buona stagione. 

a cura di

Marina Caccialanza

Milanese, un passato come traduttrice, un presente come giornalista esperta di food&beverage e autrice di libri di gastronomia.
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