Lunedì a Rimini, nell’ambito di Sapore 2012, si discuterà di “Ristoranti sempre pieni: finzione o realtà?”, una tavola rotonda organizzata da Edizioni Catering per presentare la guida MeglioPrenotare 2012.
A confrontarsi ci saranno alcuni protagonisti della guida stessa, a cominciare dal coordinatore del progetto editoriale Roberto Martinelli, direttore della casa editrice, insieme a Lucio Pompili, del Symposium 4 Stagoni di Cartoceto (PU), Massimo Spigaroli dell’Antica Corte Pallavicina di Polesine armense (PR); Peppino Tinari del Villa Maiella di Guardiagrele (CH), Simone Padoan della Pizzeria I Tigli di San Bonifacio (VR), Daniele Minarelli dell’Osteria Bottega di Bologna, intervistati dal giornalista Maurizio Di Dio.
L’appuntamento è in Fiera a Rimini, Sala Ravezzi2, alle 14,30 di lunedì 27 febbraio.
Ma prima abbiamo chiesto alcune opinioni su qual è la strategia per essere apprezzati dalla clientela e lavorare al meglio; e in che situazione si trovano oggi i ristoranti in Italia.
Ci hanno risposto l’Osteria del Borgo di Carrù (CN) e ilPretzhof di Prati di Vizze (BZ) e il dibattito è aperto.
Qui Osteria del Borgo di Carrù
Per la nostra realtà ci sono diversi punti da registrare , innanzi tutto l'unione forte dei 4 ristoranti carrucesi ove nell'arco degli ultimi 15 anni abbiamo fatto sistema per quanto riguarda la promozione del territorio (pubblicità , manifestazioni, serate a tema) e in principal modo del bollito misto e la razza bovina piemontese questo ci ha permesso nel tempo di avere un alta stagione che non conta più solo il periodo invernale ma che oramai ci garantisce un pieno ritmo per almeno 8 mesi .
Altro punto è la preparazione e presentazione di soli piatti tipici legati al territorio senza andare a presentare pietanze di altre culture o zone limitrofe, c'e' poi da far presente la ricerca delle materie prime ,dall'adesione da parte nostra al mercato dei contadini o acquistare direttamente in stalla i bovini, per avere la certezza del prodotto.
Poi non per ultimo c'è il contatto umano con il cliente che troppo spesso è lasciato al caso , circondati dalla tecnologia (internet , cellulari televisione, addirittura carte vini e vivande digitali) sembra non ci sia più il tempo di comunicare a voce , mentre noi lo vediamo ormai tutti i giorni il cliente ècurioso e interessato nel sapere come viene proposto un piatto , con quali ingredienti , dove vengono acquistati, la storia .. ed e' un piacere notare quanto rimanga attento alla spiegazione..
Tutto questo era in risposta alla strategia di mercato, in risposta invece alla situazione attuale , io penso che la ristorazione fatta da RISTORANTI sia messa un pò in difficoltà dai molti agriturismi che sono nati in Italia, nati come tali e diventati veri e propri ristoranti. il problema sta nel non essere competitivi (vedi agevolazione fiscale , per il resto chi ha sempre lavorato bene e nel rispetto del cliente non ha nulla da temere per questo momento altalenante dell'economia italiana…
Daniele Lubatti
Karl Mair dal Pretzhof
Mia moglie ed io siamo ristoratori da più di trent’anni. In questi decenni abbiamo visto aumentare costantemente, e considerevolmente, il numero di persone che vengono a farci visita al nostro maso. La cosa che ci rende più felici, però, è veder tornare spesso le stesse persone, e vederle lasciare il locale sempre con lo stesso sorriso soddisfatto sulle labbra. Non è per niente facile, infatti, dare un motivo per tornare più volte nello stesso ristorante. Credo che il segreto del nostro successo risieda in diverse variabili, ciascuna delle quali viene tenuta, nella nostra attività, in grande considerazione. Innanzitutto, lavoriamo solo con materie prime di altissima qualità, preferibilmente con prodotti del nostro maso, che con dedizione, ma anche con impegno, cresciamo per portare sulla tavola nostra e dei nostri Ospiti. Siamo profondamente convinti che ogni singolo ingrediente giochi un ruolo fondamentale nella composizione del piatto. Per questo, non solo siamo molto rigorosi nella produzione in proprio, ma siamo anche molto scrupolosi nella scelta di tutte le altre componenti, come possono essere l’olio di oliva, le spezie, ecc… Molti commettono l’errore di pensare che, siccome si tratta di ingredienti “nascosti”, si possa lasciar correre un po’ di più sulla loro qualità. Io credo non ci sia nulla di più sbagliato, perché se, ad esempio, in una salsa aggiungo del vino che sa di tappo, la componente difettosa si sentirà, eccome! Da noi, l’Ospite mangia quello che mangiamo noi e la nostra famiglia, si delizia con piatti della tradizione, semplici e genuini, preparati con puro amore e passione. Nutrire una persona non vuol dire solo darle da mangiare “fisicamente”, ma nutrire anche il suo spirito. A questo proposito, un’altra componente fondamentale del nostro successo è, secondo me, la scelta dei collaboratori. Con noi lavorano persone che, oltre ad essere professionali e preparate, sanno anche mettere il cuore in ciò che fanno. Per noi e per i nostri collaboratori nessun cliente sarà mai un numero, e ci prenderemo sempre, se possibile, il tempo di approfondire la conoscenza con le persone che scelgono il nostro locale. Che poi il rapporto resti su basi formali, o che diventi, come è spesso successo, sempre più simile all’amicizia, non è fondamentale… quello che conta è che l’Ospite possa sentire di aver ricevuto qualcosa in più oltre al normale pasto, che gli sia arrivata la nostra passione ed il nostro entusiasmo, e che possa portare a casa un’emozione. Per fare ciò, e per creare un’atmosfera calda, accogliente e rilassante, occorre poter lavorare in un ambiente privo di tensioni. Se “dietro le quinte” i rapporti tra le persone sono difficili, se manca la comprensione, anche l’Ospite ne risentirà. Per creare un gruppo di lavoro affiatato e sereno facciamo in modo di avere spesso occasione per stare tra noi, con i nostri collaboratori… che sia per un calice di vino dopo una giornata di lavoro, per una cena o per una passeggiata in montagna, ci piace avere dei momenti di relax con loro, che diventano spesso occasioni per scambiarsi delle opinioni e confrontare i propri punti di vista, sul lavoro e non solo. Tutto questo è ovviamente un investimento, per noi fondamentale perché ci fa stare bene (teniamo in considerazione che i nostri collaboratori sono le persone che frequentiamo di più, tutti i giorni) e perché ci da la tranquillità di sapere che siamo sempre supportati da persone che svolgono un lavoro di grande qualità. Un terzo punto importante, poi, è sicuramente la cura per i dettagli: dalla carta dei vini alla pulizia del locale e delle attrezzature, dalle decorazioni al servizio, cerchiamo di fare in modo che qualsiasi componente del nostro locale parli della cura che mettiamo nello svolgimento del nostro lavoro. Tutto questo non ci mette al riparo, ovviamente, dal commettere errori o dal fare dei passi falsi, che sono da mettere in conto quando si lavora. Avere una base solida, però, ci permette di poter “cadere” senza farci troppo male, e di poter ripartire con maggior rapidità e facilità. A questo proposito, sono sempre grato ai clienti che si prendono il tempo di farci delle critiche costruttive o di farci notare dove potremmo migliorare, perché ci aiutano a creare delle occasioni per fare della sana autocritica e a ricordarci in quale direzione vogliamo andare.