Sono 25 i nuovi Presìdi internazionali che saliranno sull’Arca del Gusto di
Slow Food e che verranno presentati al pubblico a Torino, all’atteso appuntamento con il
Salone del Gusto e Terra Madre dal 23 al 27 ottobre prossimi.
Da undici anni la Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus (
www.fondazioneslowfood.it) si è fatta carico dell’onore e dell’onere di proteggere, divulgare e sostenere una vasta gamma di prodotti a rischio di estinzione: per farlo, collabora attivamente con oltre 13 mila contadini e artigiani in più di 50 Paesi nel mondo, riuscendo ad oggi a
tutelare oltre 400 prodotti.
Nei giorni dell’evento torinese, tutte le realtà si potranno scoprire e assaggiare all’Oval, il mercato internazionale: qualche esempio?
Il
sidro basco, realizzato con mele locali dall’acidità molto elevata, che lo distingue da quello della Normandia e delle Asturie; fermo, perlato o leggermente frizzante, può avere una gradazione alcolica tra i 5 e gli 11 gradi. Il Presidio lavora con Sagartzea, la cooperativa di produttori che coltivano le varietà locali di mele adatte alla sua produzione.
Nell’arcipelago di Quirimbas, a nord del
Mozambico, c’è Ibo, una delle isole principali, abitata da solo 400 persone che vivono pressoché di pesca: qui però si coltiva una varietà di
caffè che si è adattata al clima del paese e cresce ancora allo stato selvatico. L’aroma richiama l’alloro, la menta, l’eucalipto e la liquirizia, il basso contenuto di caffeina lo fanno apprezzare in ogni momento della giornata. Questo prodotto rappresenta una importante integrazione al reddito dei pescatori di Ibo, e pertanto contribuisce, come effetto correlato, a ridurre la pressione sulle risorse marine e quindi a preservare l’equilibrio del Parco Nazionale delle Quirimbas.
Andiamo in Asia e troviamo la
pasta di soia tradizionale di Jeju, della costa sud-occidentale della
Corea del Sud: si usa fin dalle epoche più lontane e più povere come condimento per insaporire verdure, carne, pesce e zuppe di riso, il sapore è agrodolce è dato da questa varietà locale di soia e dall’uso di un particolare lievito naturale, il nuruk.
E che dire del
granchio nero di Providencia, una piccola isola del Mar dei Caraibi dichiarata Riserva della Biosfera dall’Unesco nel 2010? Qui esistono milioni di esemplari di granchio nero, emblema della gastronomia locale dalla notte dei tempi: Slow Food si è fatta carico di affiancare politiche di sostenibilità ambientale alla ricerca di fonti di reddito alternative per i raccoglitori, dalla pesca al turismo, dalla raccolta di erbe spontanee alla gastronomia.
Per conoscere le storie, uniche e speciali, di ogni Presidio, non esitate a fermarvi e a chiedere; se non andrete a Torino, potete invece trovare tutte le info qui: i Presìdi e le Comunità del cibo in Africa (
http://goo.gl/swy8Lm) e America Latina (
http://goo.gl/uYco92) presenti al Salone del Gusto e Terra Madre, gli aggiornamenti sui social.
Alessandra Locatelli