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Sana Slow Wine Fair 2022

08/03/2022

Sana Slow Wine Fair 2022

Riprendono in grande stile gli eventi in presenza: a Bologna, dal 27 al 29 marzo prossimi, 500 cantine saranno protagoniste di Sana Slow Wine Fair, la prima edizione della manifestazione con la direzione artistica di Slow Food in partnership con FederBio e Confcommercio Ascom Bologna, col supporto di Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dell’ICE.
In questa occasione si svolgerà anche il primo incontro internazionale della Slow Wine Coalition che riunisce centinaia di produttori e operatori della filiera del vino provenienti dall’Italia e dall’estero.

Sana Slow Wine Fair 2022

Vino buono, pulito e giusto sarà lo slogan della manifestazione secondo la filosofia espressa dal Manifesto di Slow Food
Il programma ampio e ricco di contenuti prevede numerosi convegni con la partecipazione di illustri esponenti del mondo del vino durante i quali verranno affrontati i temi più salienti e cari a tutti come sostenibilità ambientale, tutela del paesaggio e crescita sociale e culturale delle campagne.

Sana Slow Wine Fair 2022

Il Manifesto e l’approccio di Slow Food al vino che, a partire dal 2011 con la nascita della Guida Slow Wine e i progetti a essa collegati, si sono manifestati in maniera sempre più tangibile, nascono, infatti, dalla consapevolezza che il valore del vino non possa essere più solo quello edonistico legato al piacere della degustazione, e un evento fieristico come quello che sta per svolgersi non può limitarsi a un incontro a scopi esclusivamente commerciali, come conferma Giancarlo Gariglio, curatore unico di Slow Wine:

“La nota positiva che abbiamo potuto registrare in questi ultimi anni è il successo dei metodi di coltivazione e produzione che proponiamo e raccontiamo: le tecniche di diserbo chimico e meccanico hanno evidenziato un netto miglioramento e almeno il 50% in più delle aziende hanno ottenuto per questo la certificazione biologica. Un cambiamento netto rispetto al passato e una spinta molto forte se non fosse frenata dalle leggi della Comunità Europea sui limiti di utilizzo del rame. Il rame, infatti, resta ad oggi una sostanza difficilmente sostituibile per la lotta alla peronospora per le aziende del biologico. Il metodo suscita opinioni discordanti ma noi confidiamo che si possa presto giungere a un accordo. In generale il miglioramento è comunque evidente”. 

Sana Slow Wine Fair 2022

Il mondo va verso la sostenibilità e la tutela dell’ambiente, dunque, e la tendenza è evidente anche analizzando i risultati delle strategie di marketing: “Consumatori – spiega Gariglio – e produttori vanno nella stessa direzione, quella della consapevolezza. Export e mercato interno hanno subito un calo del 2% dovuto ai problemi legati alla pandemia ma il settore è sano e molto vivace. Inoltre, il turismo enogastronomico, che ha conquistato fasce di popolazione sempre più ampie, si è rivelato un ottimo strumento nel favorire il legame col territorio e ha creato un volano importante per l’economia dei luoghi e delle cantine”. 

Sana Slow Wine Fair 2022

Sana Slow Wine Fair si annuncia evento di enorme successo e sembra arrivare al momento giusto per raccogliere i frutti di una semina che i suoi sostenitori hanno perseguito con tenacia e coerenza. Giancarlo Gariglio è molto propositivo in merito: “Stiamo lavorando a una fiera innovativa e non solo commerciale. Slow Wine vuole essere un luogo di incontro e di comunicazione; vogliamo lasciare contenuti forti ai visitatori e ai produttori creando uno scambio culturale e di opinioni in grado di realizzare quel circuito del vino buono e giusto nel quale crediamo fortemente”. 

Del resto, le cantine che partecipano sono quelle stesse che hanno aderito a regole molto stringenti e pertanto rispondono perfettamente all’immagine. Il messaggio che Slow Wine vuole diffondere è che in questo modo sia possibile attivare buoni affari ma anche offrire ai professionisti del settore - cuochi, sommelier, proprietari di wine bar - un’offerta coerente alle tematiche di base: la sostenibilità ambientale e come aumentarla, il ruolo del vignaiolo come difensore del paesaggio e il ruolo della cantina dal punto di vista sociale ed economico in quanto promotore della crescita professionale e dei rapporti col territorio.  

“Se non ci fossero le cantine – conclude Giancarlo Gariglio – certi territori sarebbero spopolati. Zone economicamente marginali, invece, si sono reinventate come promozione del territorio e la campagna si è presa la sua rivincita. Vorrei che i primi a prendere consapevolezza di ciò fossero proprio i produttori e insieme a operatori e consumatori formassero una squadra coesa in difesa del vino buono e del vino giusto”. 

a cura di

Marina Caccialanza

Milanese, un passato come traduttrice, un presente come giornalista esperta di food&beverage e autrice di libri di gastronomia.
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