Il Manifesto e l’approccio di Slow Food al vino che, a partire dal 2011 con la nascita della Guida Slow Wine e i progetti a essa collegati, si sono manifestati in maniera sempre più tangibile, nascono, infatti, dalla consapevolezza che il valore del vino non possa essere più solo quello edonistico legato al piacere della degustazione, e un evento fieristico come quello che sta per svolgersi non può limitarsi a un incontro a scopi esclusivamente commerciali, come conferma Giancarlo Gariglio, curatore unico di Slow Wine:
“La nota positiva che abbiamo potuto registrare in questi ultimi anni è il successo dei metodi di coltivazione e produzione che proponiamo e raccontiamo: le tecniche di diserbo chimico e meccanico hanno evidenziato un netto miglioramento e almeno il 50% in più delle aziende hanno ottenuto per questo la certificazione biologica. Un cambiamento netto rispetto al passato e una spinta molto forte se non fosse frenata dalle leggi della Comunità Europea sui limiti di utilizzo del rame. Il rame, infatti, resta ad oggi una sostanza difficilmente sostituibile per la lotta alla peronospora per le aziende del biologico. Il metodo suscita opinioni discordanti ma noi confidiamo che si possa presto giungere a un accordo. In generale il miglioramento è comunque evidente”.