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Scienza 2.0: la diffusione della cultura ai tempi dell'iPad

25/06/2012

Scienza 2.0: la diffusione della cultura ai tempi dell
Leonardo da Vinci ne sarebbe fiero, in un luogo, il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica, dove molte sue opere sono alla portata di tanti visitatori (400.000 ogni anno), è stato presentata una nuova rivista, che nello spirito e nell'impostazione, mi ricorda lo stile del Reader's Digest, che, quelli più avanti con l'età ricorderanno con una punta di nostalgia.
Scienza 2.0, diretta da Lorenzo Cazzaniga, appassionato giornalista scientifico, sostenuta da Bayer che fornirà in prima battuta gli interessanti contenuti e le bellissime immagini a corredo, e dal Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, è un contenitore di informazioni di carattere scientifico ideato e costruito appositamente per la lettura su tablet.

Daniele Rosa, direttore comunicazione del colosso farmaceutico, partner da tempo di tante iniziative promosse dal Museo milanese, condotto da Fiorenzo Galli, è in linea con il pay off scelto per l'e-magazine: “per una vita migliore”; Rosa ha dichiarato che Bayer con questo progetto ha voluto “fare cose semplici, veloci, che piacciano” ed ha aggiunto che Scienza 2.0 è aperta a contributi esterni, pronta a crescere grazie alla condivisione delle conoscenza.

L'uso delle “tavolette magiche” permette una lettura approfondita, con possibilità di ricerche on line immediate e allargate, un po' quello che una volta facevamo con tante enciclopedie al nostro servizio per le ricerche scolastiche, ora tutto a portata di dito sfogliante.

Pur amando leggere un libro sentendo tra le mani la ruvidezza della carta, non posso che essere d'accordo se si tratta di una rivista, specie se di stampo scientifico, sulla scelta di indirizzare il progetto verso il futuro, tra l'altro ero forse l'unico in sala che prendevo appunti con il mio iPad e mi sarebbe piaciuto scaricare subito l'App gratuita per vedere in diretta ciò che i relatori mi stavano illustrando... peccato che la linea del mio gestore, all'interno del Museo, non funzionava e che non ho avuto l'ardire di chiedere se mi concedevano l'uso della WiFi, coperta da password, dell'istituzione, pazienza, quando il Comune di Milano avrà completato la diffusione della WiFi libera per tutti, potrò continuare a fare il timido e a godere di tutto il futuro che vorrò.

Aldo Palaoro
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