Cerca

Premi INVIO per cercare o ESC per uscire

Sentho, un nuovo ostello di lusso a Roma

Ascolta l'articolo

13/07/2022

Sentho, un nuovo ostello di lusso a Roma

Per gli italiani il concetto di ostello di lusso è ancora piuttosto sconosciuto. Siamo  lontani dalla fama che questa categoria di strutture possiede in altre parti del mondo. Soprattutto nel nord Europa, dove riesce ad attrarre clienti giovani (non solo) offrendo esperienze di pernottamento in luoghi originali e curatissimi.

Sentho, un nuovo ostello di lusso a Roma

L’ostello, per dovere di cronaca, nella sua accezione più antica rimanda ai luoghi di sosta nel Medioevo: spazi ospitali nati per accogliere chi era in pellegrinaggio o di passaggio. La versione moderna, invece, risale agli inizi del 1900, e nasce per offrire una modalità di viaggio economicamente accessibile ai meno abbienti (in genere i viaggiatori più giovani).
Quando si parla di ostello di lusso si può affermare che si tratti di una terza generazione di ostelli? Quali sono le loro caratteristiche?
Lo scopriamo con i ragazzi di Sentho, un nuovo indirizzo nato a Rione Monti, nel cuore di Roma.

Sentho, un nuovo ostello di lusso a Roma

Storia, arte, modernità
Un naso attento potrebbe ancora sentire il profumo di nuovo negli ambienti di Sentho, l’ostello di lusso inaugurato un mese fa all’interno di un suggestivo palazzo del 1800.
L’edificio, in passato adibito a convento, oggi è stato brillantemente ristrutturato per ricavarne camere, suite e spazi comuni. La facciata originale è perfettamente integra e all’interno si trova una scala in marmo che non passa inosservata, così come l’esterno che fa innamorare chiunque vi metta piede.
Gli spazi qui non mancano: mille metri quadrati di struttura, un’ampia terrazza che si affaccia sulle linee storiche della Capitale e un bellissimo giardino in cui potersi godere l’aria romana in qualsiasi momento della giornata.

Ed è proprio Roma qui la protagonista, come ci racconta Desideria Reale, direttrice della struttura.
“Siamo accanto alla Basilica di Santa Pudenziana, la più antica chiesa cristiana di Roma e a una breve passeggiata dal Foro Romano, il Colosseo, la Basilica di Santa Maria Maggiore e la bellissima Chiesa di S. Pietro in Vincoli. Una posizione che attira tantissime persone, soprattutto gli stranieri. Tantissimi vengono proprio per la Basilica di Santa Pudenziana, amata da chi conosce davvero questa città. Un signore dal Belgio, pensate, è venuto apposta per dormire qui non appena ha scoperto che c’era la possibilità di alloggiare a fianco a questa chiesa. Queste cose fanno bene al cuore”.

Sentho, un nuovo ostello di lusso a Roma

Un team giovane e la condivisione al centro

Sentho è condotto da motivatissimi giovani, a cominciare dal proprietario, Guglielmo Falez, di appena trent’anni. È un progetto che nasce per portare a Roma un concept nuovo di accoglienza: fresco, confortevole, ricercato nello stile ma facile nell’approccio. Questa città sta attraversando un periodo di rifondazione nel settore dell’ospitalità: gli hotel a tre stelle si stanno estinguendo e tante strutture necessitano di profonde ristrutturazioni. Ma c’è soprattutto una rivoluzione nel pensiero e nel modo di accogliere che deve innescarsi.

Sentho, un nuovo ostello di lusso a Roma

“Roma ha bisogno di alzare la qualità dell’ospitalità - commenta Guglielmo -  c’è bisogno di riqualificare molte aree, di mettere ordine, di alzare i prezzi (a fronte di maggiore qualità, ovviamente). Ci siamo ispirati agli ostelli di lusso disseminati nel mondo a cui l’Italia è abbastanza estranea, fatto salvo per alcune realtà come Generator a Venezia, alla Giudecca. Il concetto è fornire una bella struttura con camere private ma con l’accento sugli spazi comuni. La nostra cucina è aperta a tutti i clienti; a disposizione ci sono le lavatrici e molti altri servizi. La socialità è un elemento cardine in questi ostelli, proprio come lo è negli ostelli ‘tradizionali’. Noi mettiamo il posto, quindi incentiviamo le occasioni d’incontro, poi ci auguriamo che i clienti siano ricettivi e cerchino il contatto con gli altri. Qualche giorno fa abbiamo visto nascere un’amicizia tra clienti tedeschi e francesi”.

Ci soffermiamo sui servizi, nota dolente per molte strutture italiane.
“Qui vogliamo che siano il punto di forza. Il cliente ha bisogno di sentirsi accompagnato in ogni momento, dalla prenotazione alla richiesta del taxi, dalla colazione al suggerimento sul locale da provare fuori dall’ostello. Questa presenza deve essere genuina, informale, è il modo migliore per farli sentire a casa e metterli in connessione con la città. Anche la reception attiva 24 ore su 24 non è cosa da poco; è onerosa per qualsiasi genere di struttura ma consente di garantire un servizio continuativo al cliente. Lo apprezzano tantissimo”.

Infine abbiamo indagato sulla scelta del nome.
Sentho sta per… sentire. Sentire, per esempio, i profumi delle erbe aromatiche nel giardino antico, o l’inconfondibile atmosfera romana che aleggia da mattino a sera in tutta la struttura. E sicuramente qui si ha l’occasione di sentire anche un’altra cosa: la nuova energia dell’accoglienza italiana che finalmente inizia a guardare all’ammodernamento e alla socialità per riposizionarsi sul contesto internazionale.

a cura di

Giulia Zampieri

Giornalista, di origini padovane ma di radici mai definite, fa parte del team di sala&cucina sin dalle prime battute. Ama scrivere di territori e persone, oltre che di cucina e vini. Si dedica alle discipline digitali, al viaggio e collabora con alcune guide di settore.
Condividi