Sequestrati dai Nas dei carabinieri 50 chilogrammi di spezzatino e bistecche d’orso, perché mancanti certificazione internazionale.
A organizzare il tutto è stata la Lega Nord del Trentino, per la festa di zona del Primiero, a Imer, circa 90 chilometri da Trento. L'hanno deciso dopo proteste che vanno avanti da anni contro le conseguenze del progetto 'Life Ursus', di reintroduzione dei plantigradi dalla Slovenia. L'idea è nata nel marzo scorso, quando una doppietta ha freddato Dino in Slovenia, un orso protagonista di scorribande fino dalla primavera 2010 nel vicentino e additato come presunto colpevole anche di qualche razzia di miele e di ovini proprio nel Primiero. I leghisti di zona, insieme ai parlamentari trentini, si sono detti che la provocazione di acquistare carne di orso in Slovenia, dove si può cacciare, quindi anche mangiare, sarebbe stata utile. Manifesti in tutta la valle e la notizia diffusa dai giornali della festa hanno provocato la reazione immediata degli animalisti già nei giorni scorsi. Anche la politica però è entrata a gamba tesa nella vicenda. Il popolo del web si mobiliti contro il "banchetto indecente", ha scritto due giorni fa sul proprio blog il ministro degli Esteri Franco Frattini. Così come Stefania Prestigiacomo, ministro dell' Ambiente, ha parlato di "un evento barbarico". E il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, ha chiesto a più riprese al segretario della Lega Nord, Umberto Bossi, di evitare quella che ha definito "una provocazione che offende il sentimento di rispetto che gli italiani hanno verso gli animali".
Per questo il leghista trentino Enzo Erminio Boso, già senatore e parlamentare europeo, dello stop al banchetto ha incolpato "Roma, che ci ha mandato i controlli" e annunciato: "Lunedì chiamo Bossi e gli chiedo di lasciare questa maggioranza". Un'idea che non prende in considerazione il senatore trentino Sergio Divina, che dice: "Non saranno pochi chilogrammi di carne di orso a fare saltare un Governo. Questi ministri hanno alla fine esaltato quello che era il fine della nostra proposta: portare l'attenzione sull'orso, che è un vero problema. Forse è ora di rivedere il progetto 'Life Ursus', che é costato non poche lire al Trentino". D'accordo anche l'on. Maurizio Fugatti, che afferma: "Visto il clamore, ritengo di avere centrato l'obiettivo prefissato". "Non serviva commettere un reato", replica il Wwf. Contro l'iniziativa leghista il sindaco di Gallio, sull'Altopiano di Asiago, in Veneto, Pino Rossi: "E' una mossa per smontare le nostre campagne pubblicitarie, anche del Consorzio Turistico, con la presenza dell'orso Dino". Tecnicamente il problema sollevato nei controlli è stata la certificazione Cites, la Convenzione di Washington sul Commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione. Secondo Isidoro Furlan, Comandante del Nipaf (nucleo investigativo) e del Corpo Forestale dello Stato di Asiago "per potere riavere la carne è necessario che venga esibita" questa certificazione. "Ci vorrà anche il via libera dell'Istituto zooprofilattico delle Venezie di Legnaro (Padova) perché - ha proseguito - deve essere effettuata una prova che escluda la presenza di trichina, un parassita che si rinviene in molte specie animali". "Tutto legale e il certificato non serve se non si è commercianti di parti di animale" ribattono i leghisti, che aspettano di mangiarsela "almeno in privato, dopo il dissequestro", che hanno annunciato di voler chiedere.