Se ancora non conoscete il mondo di Slow Food e di Terra Madre avrete buona occasione di farlo, a Milano, nei prossimi sei mesi. Un ricchissimo palinsesto di appuntamenti prenderà infatti il via questo venerdì, giorno d’inaugurazione di Expo, presso lo spazio Slow Food Theater: conferenze, dibattiti, presentazioni, ma anche proiezioni di film e selezioni musicali, si susseguiranno nel corso dell’Esposizione Universale per dar voce a coloro che rispettano e promuovo i princìpi del buono, pulito e giusto. Primo imperdibile racconto quello di Yvan Sagnet, camerunense e sindacalista della Flai Cgil, che metterà in luce i lati oscuri del mondo del lavoro parlando di caporalato, diritti negati e cibo che non è più giusto. Si proseguirà, sempre il 1 Maggio, con il discorso di Fabio Terribile, presidente della società italiana di pedologia, che parlerà del suolo e del suo stato di salute. “Abbiamo scelto di partire con due argomenti difficili e imprescindibili: nessuna celebrazione, per noi l’Expo sarà una piattaforma dove confrontarci sui problemi, sui drammi, sulle criticità e anche sulle possibili soluzioni, sulle buone pratiche e le storie che funzionano. Al contempo ribaltiamo il titolo di Expo: da nutrire il pianeta al pianeta che ci nutre” spiega Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia.
Saranno invece le voci di Carlo Petrini e Jacques Herzog le protagoniste di martedì 19 Maggio, giornata in cui saranno illustrati gli obiettivi e le finalità dello spazio Slow Food Theater, e si terrà un confronto sulle modalità di recupero e riutilizzo delle strutture di Expo. E poi da qui a ottobre, ogni giorno, non mancheranno laboratori, attività educative e momenti d’ascolto. Animeranno l’area Slow Food i giovani protagonisti del futuro del cibo, che potranno incantare il pubblico attraverso i loro racconti, narrando le loro esperienze e le loro speranze per il domani. Come già detto, ci sarà ampio spazio per documentari e corti provenienti da tutto il mondo, sempre riguardanti i temi cari alla fondazione di Carlo Petrini. “Documentari di pochi minuti che raccontano la storia di chi seleziona con cura i propri semi, di chi alleva razze animali antiche, di chi coltiva vecchie varietà proteggendo la fertilità della terra, di chi continua il lavoro di generazioni di artigiani e agricoltori. Tanti esempi positivi, per testimoniare che un nuovo mondo è possibile” afferma Gaetano Pascale. L’area Slow Food, progettata dallo studio Herzog & de Meuron di Basilea, e realizzata in legno certificato Pefc, ospiterà inoltre la mostra Scopri la biodiversità, le aree degustazione Slow Cheese e Slow Wine, lo spazio associativo e la libreria di Slow Food Editore, e sarà sviluppata attorno a un elemento principe per la “la chiocciola”: un orto, ricco erbe officinali, verdure e leguminose sorgerà infatti al centro dello spazio riservato alla fondazione.
Giulia Zampieri