“A
Expo 2015 il visitatore sarà protagonista di un percorso culturale creato allo scopo di acquisire la consapevolezza della biodiversità, per trovare nuove opportunità di consumo e dare risposta ai grandi problemi che affliggono l’umanità: la fame nel mondo e gli sprechi alimentari che impoveriscono il nostro pianeta e aumentano il divario sociale”. Con queste parole il sindaco di Milano
Giuliano Pisapia ha introdotto l’annuncio dell’intesa di collaborazione sancita tra l’organizzazione di Expo 2015 e
Slow Food, affinché l’Esposizione Universale non sia solo una grande fiera ma un’immensa opportunità di crescita.
Un luogo di oltre 3.500 mq sarà riservato al movimento di
Carlo Petrini per l’allestimento di un’area tematica dedicata alle biodiversità che soddisfi l’ambizione di creare un percorso che coinvolga tutti i visitatori, dal bambino allo specialista dell’alimentazione, che potrà accedervi e interagire con l’ambiente: non solo spettatore ma attore. Due i prodotti simbolo, metafore scelte per illustrare il cammino verso la consapevolezza, che si divideranno i tempi e gli spazi in un ideale teatro del gusto: il latte e i formaggi e il grano con i suoi derivati, spiegati nelle loro origini e varianti in una sorta di istruzioni per l’uso che insegnino al rispetto per la natura e per la biodiversità, ricchezza e risorsa per il futuro di tutte le popolazione.
“È fondamentale – ha dichiarato Carlo Petrini – lavorare strenuamente per costruire una leadership di giovani in grado di governare le politiche agricole del continente”. A questo scopo già il 2014 sarà un anno importantissimo caratterizzato da tre elementi fondamentali: la nomina, da parte delle Nazioni Unite, del 2014 come “anno dell’agricoltura familiare”; la campagna per l’Africa che Slow Food lancerà a Milano il prossimo 17 febbraio; Terra Madre, in programma per il mese di ottobre.
Con questo accordo si concretizza una delle grandi ambizioni di Expo 2015, ha dichiarato il commissario unico
Giuseppe Sala: il coronamento di un lungo periodo di preparazione che ha visto Slow Food tra i maggiori ispiratori. In via di definizione il secondo traguardo da raggiungere: la partecipazione del MIT (Massachusetts Institute of Technology).
Marina Caccialanza