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Spadavecchia

15/09/2023

Spadavecchia

In una Puglia meno altisonante, come quella dei Monti Dauni, viene custodita la storia di un’intera famiglia cresciuta in nome del gelato artigianale. È quella degli Spadavecchia, rappresentata adesso da tre giovani fratelli che hanno dai 22 ai 34 anni: Eracleo, Davide e Michele. Sono loro, oggi, l’anima della gelateria più longeva della città di Troia.

Tra i più vivaci centri culturali e storici del foggiano, ha festeggiato qualche anno fa i suoi mille anni, probabilmente preceduti da una storia ancora più lunga e in attesa di essere portata alla luce.

A questi tre ragazzi va il merito di aver raccolto l’eredità di nonno Antonio, nel 2012. Avrebbe chiuso l’attività, dopo 54 anni di dolcezze, se non avessero deciso di scommetterci.

Nonno non ha mai scritto una ricetta, abbiamo dovuto imparare guardandolo e riguardandolo. Poche anche le spiegazioni, è un uomo da esempio. Ero già all’università quando pensò fosse arrivato il momento di chiudere, fino ad allora non avevo mai immaginato di poter fare questo lavoro. Ma ho mollato tutto e ho ricominciato dalla nostra storia. Io mi occupo della sala, mentre mio fratello Davide di punto in bianco ha cominciato a sperimentare dolci e a replicare le ricette di nonno. Lui ci ha seguiti per un po’, probabilmente fin quando ha ritenuto necessario. Ora abbiamo una grande eredità tra le mani e ci teniamo molto a non sciuparla”, racconta Eracleo, il maggiore.

Gelato in coppetta waffleGelato in coppetta waffle

La storia della gelateria Spadavecchia

Era il 1958 quando Antonio (per tutti Tonino) Spadavecchia aprì la sua gelateria a Troia. L’emozione era doppia, perché a soli 26 anni riuscì a mettersi in proprio nel borgo che lo aveva accolto anni prima, assieme alla sua famiglia, dalla fuga dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale su Foggia. 

Furono anni vivaci, in cui nella difficoltà c’era una grande voglia di guardare al futuro. Alcuni dei gusti più classici diventarono i suoi cavalli di battaglia, come la zuppa inglese, mentre coltivò anche una piccola pasticceria secca che veniva dalle tradizioni locali. 

Da gelateria ad hub territoriale: la visione della nuova generazione

Con la nuova gestione, la quale ha spostato il locale di poco sul principale corso cittadino, i pilastri di Spadavecchia non sono cambiati. I tre fratelli continuano ad eseguire le lavorazioni artigianalmente, proprio come gli ha insegnato il nonno, rinnovando un saper fare che si è fatto eredità, passando direttamente in mano alla terza generazione.

Così accanto ai gelati e alle zeppole si è fatto strada il PandAece (un lievitato glassato al cioccolato), mentre nella pasticceria secca hanno fatto ritorno gli Amarenetti (amaretti con cuore di amarena).

Anche i gusti dei gelati hanno trovato stimolo nel territorio, è il caso delle mandorle tostate e del vincotto d’uva di Nero di Troia, entrambi tipici provenienti dall’azienda agricola Bortone, situata ai margini del paese.

Gli AmarenettiGli Amarenetti

Di recente i fratelli Spadavecchia hanno dato vita ad una propria linea di amari, un modo per eliminare i marchi commerciali più diffusi e poter integrare gusti che rimandino a prodotti locali e mediterranei. I nomi, quasi tutti di santi e chiese del paese, raccontano bene del grande patrimonio artistico e architettonico di Troia, così come del forte rapporto con la fede di questa comunità, ben testimoniata dalla maestosità della Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta.

San Basilio è alle erbe, Sant’Anna è senza zucchero, San Vincenzo è con le foglie d’ulivo, San Secondino con la rucola e Del Missionario con il timo: liquori che entrano a gamba tesa anche nell’offerta invernale di cocktail, che guadagnano una piccola saletta interna quando il gelato cede il passo alla pasticceria dolce e salata. Dai fratelli Spadavecchia, infatti, anche il momento dell’aperitivo si tinge dei colori e dei sapori locali, con olive e prodotti caseari pugliesi.



 

Pasticceria Gelateria Spadavecchia
Via Regina Margherita, 215 – Troia (FG)
Tel. 0881.027000

a cura di

Antonella Petitti

Giornalista, autrice e sommelier. Collabora con diverse testate, tra radio, web e carta stampata. Ama declinare la sua passione per il cibo e i viaggi senza dimenticare la sostenibilità. Sempre più “foodtrotter” è convinta che non v’è cibo senza territorio e viceversa.

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