Sempre in tournée coi suoi spettacoli, Stefano-Vito ha frequentato moltissimi ristoranti stellati, fino a dirsi stufo della cucina dello stupore, di quella creatività portata all’eccesso. Oggi predilige le trattorie in cui il tempo s’è fermato, dove si sente la terra da cui provengono gli ingredienti, piatti coi sapori ben distinguibili, ricette che raccontano storie. Così, appena s’è presentata l’occasione, ha deciso di divenire anche RistorAttore aprendo la sua trattoria proprio dove «Sono nato il 23 dicembre, in Piazza Betlemme, ci è mancato pochissimo!». Quand’era piccolo era una zona povera del paese e l’adiacente via Sant’Apollinare, in occasione delle tombolate, diventava uno scenario da film neorealista, affollata di donne, vecchi, famiglie scese in strada con le proprie sedie a controllare le cartelle del gioco e ogni qualvolta dal sacchetto veniva estratto un numero, Stefano correva lungo la via assieme ad altri bambini a gridarlo a tutti i partecipanti.
Il contesto è magico perché le vecchie case sono state completamente decorate con immagini allegoriche dal grande scenografo Gino Pellegrini, che a Hollywood aveva lavorato per i film “2001 Odissea nello spazio” di Kubrick, “Gli uccelli” di Hitchcock, “West Side Story”, “L’ammutinamento del Bounty”, “Mary Poppins”, “La spada nella roccia”, “Un maggiolino tutto matto”, solo per citarne alcuni.
In cucina il nipote Lorenzo Galli mette in pratica con maestria il ricettario segreto del Nonno Roberto con una certa innovazione. Le sue tagliatelle col friggione sono la prova che da ingredienti poveri possono risultare grandi piatti. Prepara anche il pane, con il lievito madre. E con l’arrivo della bella stagione, grazie ai preziosi consigli di Marco Montanari, Gran Maestro del BBQ, hanno allestito all’esterno due monumentali Broil King de “I Signori del Barbecue”.