Affrontare la mafia attraverso l’economia solidale: non è solo una bella idea, ma la realtà dei fatti raccontata dal libro di Francesca Forno “La spesa a pizzo zero - consumo critico e agricoltura libera: le nuove frontiere della lotta alla mafia”.
Il volume è edito da Altraeconomia e immesso nel mercato editoriale in occasione della XVI giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime di mafia.
Un libro fatto di storie coraggiose, come quella dei ragazzi del comitato Addiopizzo, che a Palermo per primi si sono battuti in nome dello slogan “un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità”. Assieme a loro altri commercianti e produttori (dalle arance agli arancini, dal turismo al cemento) che hanno scelto di essere pizzo free nel rispetto delle norme per i diritti dei lavoratori e la tutela dell’ambiente.
Rientrano in questa grande storia di liberazione anche le cooperative di Libera Terra, che hanno messo a disposizione posti di lavoro “in regola” e sono in breve tempo divenute le avanguardie di una “nuova agricoltura”, che trae la sua forza dal biologico e dalla crescita dei gruppi di acquisto solidali.
A fare il punto sul tema dei beni e delle aziende confiscate alla mafia, interviene don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, mentre lo storico Umberto Santino mostra i collegamenti tra la critica al sistema capitalista e la nascita di questa economia emersa.
In allegato al libro di Francesca Forno anche il documentario di Paolo Maselli e Daniela Gambino, "Storie di resistenza quotidiana", che riprende i volti e le parole di chi è ogni giorno in prima linea contro la violenza e i ricatti.
Per saperne di più:
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