Un tempo era il cibo più semplice ed economico. Oggi, rivisto e corretto in chiave gourmet, quello più trendy. È lo street food, il cibo di strada, dalle profonde radici nella storia e nelle tradizioni locali (ogni regione, o addirittura città, ha il suo) e dalla decisa spinta verso il futuro, con non poco da dire dal punto di vista gastronomico e da suggerire da quello imprenditoriale. “Solo cinque anni fa le parole ‘food truck’ o ‘street food’ erano praticamente sconosciute nel nostro Paese – osserva Franco Resti, mente di StreetFoody, un progetto innovativo che accompagna i food trucker italiani nel trasformare la loro idea imprenditoriale in realtà –. Oggi, invece, nella nostra penisola ci sono decine di festival dedicati, con una media di una ventina di truck per manifestazione”.
Se per affermarsi in questo settore avere una proposta culinaria di qualità è senza dubbio una condizione essenziale, come sottolinea Resti, non è da sottovalutare un’attenta pianificazione, dal business plan agli adempimenti burocratici, dall’allestimento del veicolo alle scelte di marketing. Perché, anche in questo caso, per farsi notare ci vuole un concept di assoluta solidità. E allora val la pena tener presenti almeno cinque tendenze che promettono di essere particolarmente incisive nei mesi a venire.
- Riscoperta delle tradizioni del territorio. Oggi il cibo di strada si propone ed è sentito come il baluardo dell’identità di un luogo. “Proprio tradizione e semplicità sono le chiavi del successo di uno dei progetti che abbiamo seguito – ricorda Resti –: un imprenditore che propone il classico abbinamento pizza bianca e mortadella. Il tutto unito a ingredienti di qualità, ricerca di fornitori d’eccellenza e un modo accattivante di presentarsi su strada, con Ape e Porter Piaggio”.
- Bio, veg e gluten free. Considerata l’attenzione all’origine e alla sostenibilità degli ingredienti, ma anche il numero di italiani che, per scelta o motivi di salute, seguono regimi alimentari particolari, sono sempre di più le proposte di street food basate su alimenti biologici e piatti vegetariani, vegani e senza glutine.
- Gelato artigianale e gourmet. Cosa c’è di più classico di un gelato ‘da passeggio’? Oggi può incuriosire con gusti insoliti e puntando su genuinità e ricerca delle materie prime. “Per portare su strada la propria gelateria non servono investimenti onerosi – spiega Resti –. Un mezzo piccolo e agile come un Ape è perfetto e, infatti, si tratta di uno dei nostri allestimenti più richiesti, soprattutto nella versione dal design vintage”.
- Etnico. Lo dimostrano gli stessi festival dedicati allo street food: l’etnico stuzzica sempre. Anche in questo caso, però, è indispensabile declinare le proposte in versione gourmet, con ingredienti freschi e di qualità.
- Pensare in grande. Negli Stati Uniti l’attenzione di consumatori e media è sempre più rivolta ai veicoli dedicati allo street food. La tendenza sta diffondendosi anche in Italia ma, mette in guardia Resti, “Per investire in veicoli così imponenti e complessi servono mezzi, capacità e idee molto solide. È fondamentale pianificare ogni passo del progetto imprenditoriale, curando in particolare l’allestimento del mezzo, che deve diventare una vera e propria cucina mobile”.
Mariangela Molinari