Ricerca: Giuseppe Iannotti, Kresios, Telese (CE)
Alla domanda cosa significa ricerca Giuseppe Iannotti è un fiume in piena.
“Significa tutto per me, anche cambiare l’olio o il pomodoro in un semplice spaghetto. Vuol dire che ho provato a farlo. Il problema è che i ristoranti, molto spesso, si dimenticano di essere aziende, perché chi ha un’azienda, oggi, deve costantemente fare ricerca. Viviamo in una società che evolve, anche in questo periodo in cui tutto sembra fermo: prendiamo, giusto per fare un esempio, il food delivery che, non dico che ci salvi, è per noi un lavoro di ricerca straordinario, che tiene impegnato tutto lo Iannotti Lab e tutti i miei ragazzi, di sala e di cucina. Io ho deciso che il ristorante riaprirà il 30 giugno, non mi va questa idea di aprire e chiudere, porta via tempo e pensiero. Voglio che tutto il mio staff resti concentrato sui progetti, voglio sensibilizzare e non vederli andare via per l’incertezza, per questo ho adeguato gli stipendi, ho creato le condizioni per lavorare a tutti, senza cassa integrazione. Oggi il limite al Kresios è quello di non avere gli ospiti al ristorante, non quello di non saper cosa fare. Abbiamo sviluppato il delivery con il progetto 8pus, con consegna in tutta Italia e due formule. La prima si chiama ready to eat, ovvero ‘pronto per essere mangiato’: i nostri driver consegnano i tuoi ordini, pronti da gustare, entro 30 km dalla nostra dark kitchen nello Iannotti Lab. La seconda formula, disponibile sia entro che oltre i 30 km, è ready to cook, cioè ‘pronto per essere cucinato’: i tuoi piatti vengono spediti con corriere refrigerato nell’arco di 24/48 ore dall’ordine, pronti da completare. Ma non è solo questo ciò che abbiamo fatto: per il food delivery serve studiare anche i contenitori, renderli adeguati alle modalità di trasporto, fare in modo che i piatti che consegniamo siano perfetti. La fatica più grande è stata la ricerca sulle patatine fritte, su come portare a casa una frittura degna di tale nome. Partendo da un olio straordinario, Frienn di Olitalia, abbiamo capito due cose: il contenitore non doveva essere chiuso per lasciar respirare la frittura e poi la tecniche di cottura, con un olio ad alta temperatura e una patata, che siamo andati a ricercare fin sulla Sila che avesse un’elevata parte secca. Il consiglio, una volta a casa, è farle scaldare in forno tre minuti a 200 gradi. Ma non finisce certo qui il lavoro di ricerca. Per noi, oggi, significa tenere la testa occupata, i numeri li guardo solo al mattino, poi entro in laboratorio con il mio sous-chef Eugenio Vitagliano e lo staff con un unico obiettivo comune: creare valore attraverso quello che facciamo e che amiamo, indipendentemente dai ruoli. Questo è quello che io chiamo un fantastico formicaio operoso. Per noi ricerca vuol dire lavorare su tutto ciò che serve a migliorare la presenza al ristorante: anche sui rembi di una forchetta che sia in grado di avvolgere bene gli spaghetti o su un cucchiaio per le persone mancine perché la convessità sia quella giusta. La ricerca deve, però, avere un ritorno economico perché non mi posso permettere voli pindarici con la responsabilità che ho verso i miei collaboratori. E qui entrano in gioco tutte le iniziative che, in questo periodo, stiamo portando avanti allo Iannotti Lab; dalla ricerca per un’industria conserviera a quella sugli aceti, dal salmone alle tecniche con ultrasuoni, dalla confezione Love delivery box di 8pus per San Valentino fino al primo lavoro che abbiamo fatto da marzo a giugno, nel primo lockdown, e cioè informatizzare tutte le procedure, tutti i processi del laboratorio per ottenere un risultato importante: alla base del nostro impegno nella ricerca c’è anche la consapevolezza che ci sono strumenti e ricette che fanno parte del DNA dell’Italia, di cui prima venivano tramandati i procedimenti di generazione in generazione, ma che ora sono appannaggio esclusivo di poche categorie, come ad esempio la creazione del lievito madre, la produzione dell’aceto, ma anche le stesse fermentazioni. Azioni che devono diventare patrimonio comune”.
www.giuseppeiannotti.it