22.000 supporters in una settimana hanno garantito aiuti a 308.000 bambini. Potenza del social network e bravura di
Ferrarelle che, in soli 6 giorni, grazie alla partecipazione dei fan della sua pagina
Facebook che immediatamente hanno risposto al richiamo di sostenere la campagna “Vogliamo Zero”, ha assolto al suo impegno nei confronti dell’Unicef, contribuendo al raggiungimento di un risultato che necessita ancora tempo ma è ben indirizzato: l’azzeramento della mortalità infantile nelle zone più povere del mondo.
All’interno della pagina
www.facebook.com/ferrarelle un'applicazione studiata ad hoc ha invitato i nuovi fan a dare il proprio like per contribuire alla causa benefica.
Ad ogni nuovo like, Ferrarelle ha donato ad Unicef 1 euro, che corrispondeva a 14 bustine di sali reidratanti, una per ogni bambino.
La scelta di raggiungere questo numero di fan non è stata casuale, essendo 22.000 proprio il numero di bambini che ogni giorno muoiono per cause prevedibili e che la campagna “Vogliamo Zero” di Unicef si è posta l’obiettivo di azzerare. Ferrarelle ha deciso di aderirvi sfruttando la sua caratterista principale. Ogni giorno, infatti, mette i
preziosi sali minerali, frutto della sua effervescenza naturale, al servizio dei suoi consumatori e del benessere del loro organismo: il calcio agisce sul mantenimento della struttura ossea, il magnesio favorisce il buon funzionamento del sistema nervoso, muscolare e cardiovascolare, il potassio svolge un’azione benefica per la circolazione arteriosa, la silice contribuisce alla plasticità del tessuto connettivo. Gli stessi sali minerali che potranno aiutare un bambino dell’Africa a crescere meglio.
Ferrarelle collabora con Unicef dal 2007 donando ogni anno una parte dei propri utili a sostegno di iniziative che hanno per protagonista proprio l’acqua, la cui scarsa potabilità è una delle principali cause di morte di molte popolazioni africane.
Il sostegno, fortemente voluto perché in linea con i valori aziendali promossi dall’azienda e con l’impegno di responsabilità sociale di impresa, si è concretizzato attraverso “Acqua che fa del bene”, iniziativa finalizzata all’impiego dell’acqua come strumento di evoluzione sociale per le popolazioni africane dell’Eritrea e del Ciad. Con Acqua e igiene in Eritrea, progetto di durata biennale, sono stati realizzati sistemi idrici e servizi igienici in 44 scuole di questo paese del Corno d’Africa, permettendo così a 13.000 bambini, e soprattutto bambine, di ritornare a frequentare la scuola disponendo finalmente di servizi igienici separati. Nel 2010, invece, con l’iniziativa denominata Acqua in Ciad è stata avviata la costruzione di 150 pozzi che permetterà a 60.000 persone, di cui 25.000 bambini, di approvvigionarsi di acqua potabile e di porre fine al fenomeno del nomadismo legato alla continua ricerca di fonti.